LO SCONVOLGENTE BLACK-OUT CHE FA DIMENTICARE IL BAMBINO IN MACCHINA

Il 7 giugno a Roma una bimba di 1 anno è morta nell’auto parcheggiata dal padre che si era recato al lavoro, dimenticando di portare la piccola all’asilo. Alle 14 la madre si è recata alla scuola scoprendo che la figlia non era quel giorno presente. Una corsa al parcheggio del luogo di lavoro del padre, poco distante, ma le ore in auto sono state fatali per la piccola. Si tratta di episodi molto rari, ma è comunque la undicesima vittima in Italia dal 1998, il primo caso avvenne a Catania, e tutti riguardano bimbi di età compresa tra gli 11 mesi e i 2 anni, mentre negli Stati Uniti sono ben 52 i i bambini deceduti solo nel 2019 perché dimenticati in auto.

Per evitare simili fatalità in Italia dal 2019 esiste una normativa che rende obbligatorio il seggiolino anti-abbandono quando si viaggia con bambini di età inferiore ai 4 anni, con importanti sanzioni per chi non rispetta tale dispositivo. Ma quali sono le cause di un simile comportamento?

Si tratta di sciagure che sfuggono al nostro senso logico. Come è possibile che ci si dimentichi proprio di ciò che ci sta più a cuore? Tragedie prive di senso che avvengono in assenza di aggressività, violenza, gelosia, pulsioni incontrollabili. Non c’è nulla di questo, resta solo un dolore infinito.

La letteratura scientifica sul tema della “forgotten baby syndrome” (sindrome del bambino dimenticato) non è ampia e finanche tale definizione non è condivisa.

Quello che appare certo è che si tratta di genitori fino a quel momento amorevoli e premurosi a cui avvengono improvvisi episodi di amnesia dissociativa, non particolarmente correlati a fattori quali sesso, età, condizione socio-economica e livello culturale. Certamente tale forma di momentanea perdita di memoria si può presentare in situazioni in cui l’adulto vive un forte stress, non necessariamente legato ai compiti genitoriali, con possibile presenza di difficoltà nel sonno, irritabilità e riduzione della concentrazione. Può riguardare adulti con funzioni cognitive e psichiche assolutamente integre.

All’origine di un comportamento apparentemente inspiegabile ci sarebbe un conflitto tra il sistema della memoria delle abitudini e il sistema della memoria delle azioni programmate. In pratica, in determinati casi, il primo sistema prende il sopravvento e, dimenticando di fare ciò che si è programmato, si compie quasi in automatico l’azione più frequente e abitudinaria. Il papà va al lavoro, il bambino resta in macchina.

Purtroppo, può avvenire che il bambino si addormenti in auto o, comunque, non mandi nessun segno di presenza e ciò può favorire la distrazione dell’adulto, che a quel punto compie quasi in trance un tragitto tradizionale, dimenticando la sosta a scuola per lasciare il bambino. E’ più facile che possa succedere se l’accompagnamento a scuola non è abitudinario.

Oltre a quelle normative già adottate, non paiono esistere misure di prevenzione specifiche, in quanto tale tipo di amnesia può colpire chiunque e non vi sono segni predittivi anticipanti né fattori di rischio particolarmente significativi. Evitare lo stress è indicazione tanto generica e vaga quanto scarsamente applicabile.

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