L’INFLUENCER FERRAGNI INSEGNA COME PAGARSI IL PERDONO

Nemmeno un filo di trucco. Una camiciola color samsonite, contrita l’espressione del viso suo sull’orlo della lacrima, Ferragni Chiara in Lucia, ha ammesso l’errore, è stata beccata con le mani nel pandoro farlocco e non sai quello che paghi.

Per farsi perdonare, donerà un milione all’ospedale, com’era stato ingannevolmente promesso, in attesa di versare un altro milione di multa, tanto con il denaro si compra la dignità e si rimedia a tutto, anche a questa svergognata vicenda che ha tolto la mascherina a un personaggio costruito dal famoso mondo social, una influencer che ha costruito se stessa, il proprio marito e un sistema di abboccamento nel quale sono caduti dieci, venti, trenta milioni di cavedani affascinati, infatuati dallo stile, dall’eleganza di questa cremonese che a turòon, turàs, tetàss ha aggiunto “intrallàss” (neologismo dialettale).

Brava, la Chiara, furba fino a quando non è stata scoperta per la seconda volta, già in passato con la storia del supermercato donato al consorte Fedez come regalo di anniversario con ospiti cento e più amici e conoscenti, spreco colossale di cibo e articoli vari, ma il rapper famoso che dice alla moglie “diciamo che è tutto in beneficenza”. Un vizietto passato in archivio perché la coppia gode di ottima protezione mediatica, piace a sinistra, sollazza il centro e stuzzica la destra, e trova anche alcuni fedeli improbabili (esempio, Vittorio Feltri), si presenta al festival di Sanremo, va di monologhi, bacia e assume posture da kamasutra, esibisce dimore e figli tutti sponsorizzati, le case e gli eredi.

Poi, improvvisamente, il trucco si scioglie, il rimmel segna una riga nera sul faccino smunto, il fondo tinta è un’ombra fetente sulla storia dell’imprenditrice digitale (ma pensate un po’).

Il totale della farsa vede l’azienda Balocco con il natalizio dolce bruciato, settantamila pandoro in discarica e la signora Ferragni addolorata con il portafoglio gonfio e aperto (ovviamente griffato) per riparare la chiavica.

Nel comunicato, a corredo dell’immagine affranta, l’afflitta ricchissima dice di avere fatto “un errore di comunicazione”. L’articolo 640 ter del codice penale tratta il reato di truffa, punito con reclusione da sei mesi a tre anni. Però pagando si può anche chiudere un occhio e passare ad altro. Per esempio un panettone.

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