L’ESTENUANTE POLLAIO DI BIANCA

Che tristezza, signora Bianca. Nel giro di pochi giorni, si sta togliendo tutti i macigni dalle scarpe, consumando le sue personali vendette e i suoi adorabili regolamenti di conti. Nell’intervista al “Fatto quotidiano” ci viene a raccontare che Renzi, uno a caso, quando lei era direttrice del Tg3, povera stella, le chiedeva due servizi al giorno, “uno contro i 5Stelle e uno contro Bersani”. Questo e il resto. Guarda, una vergogna.

Che cosa ci vorrebbe dire, signora Berlinguer? Che in Rai le pressioni dei politici e dei loro partiti sono forti, continue, ossessive? E’ una cosa che abbiamo sempre saputo tutti, in ogni epoca: dentro la Rai vale solo una regola del gioco, unica e immodificabile, chi vince prende tutto e stende la scaletta di giornata. Strano, molto strano, che lei ce la venga a raccontare solo adesso, nel momento in cui l’hanno accompagnata alla porta (certo, lei la vende come una sua scelta, certo, come no), dopo aver taciuto per i 34 anni della sua premiata militanza in Rai. Com’è, prima andava bene e si poteva tranquillamente tacere, adesso che hanno vinto gli altri le sembra tutto così ingiusto e insopportabile?

La verità è che di questi tempi si fatica a cogliere una differenza tra i suoi strepiti e quelli della D’Urso, la quale a parti invertite ci sta spiegando acida quanto siano carogne in Mediaset. E’ un pollaio vagamente isterico (se ci mettiamo pure la Santanchè…) che di sicuro non fa bene alla causa del femminile e del femminismo, il cui livello la narrazione benpensante ci vuole dimostrare molto diverso da quello beceramente maschile. Tutti uguali, maschi e femmine, nel bene e nel male. Quanto alla Bianca, gratta gratta, alla fine l’unica vera differenza con la matrona D’Urso è che lei resta pur sempre figlia di, non proprio uno svantaggio letale. L’una e l’altra: prima vi scansate, prima l’Italia può tornare ad occuparsi di cose serie.

Vada, signora Bianca. Lei e il suo guitto Corona, vada a prendere i soldi dei Berlusconi e non si senta in dovere di spiegarci niente. Sono libere scelte, nessuno deve avere nulla da ridire. Però la finisca il prima possibile con gli sfoghi, le rivelazioni, i rancori e i risentimenti. Non ci deve spiegare niente della Rai e delle sue insopportabili perversioni, della sua logica meschina, del suo servilismo e del suo nepotismo. Non a noi che la paghiamo e ne siamo di fatto azionisti. Non a noi che la subiamo. Piuttosto, si faccia una domanda: come mai per 34 anni andava benone, mentre adesso prova tutto questo disprezzo? Si faccia la domanda e si dia una risposta. Noi italiani ce la siamo già data, come può notare dai vostri ascolti.

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