A LEZIONE DI LEGALITA’ DAL PICCOLO CIRO

Persino in questa nostra epoca delle tristi passioni, dove ogni giorno avvengono fatti di sangue efferati, spesso tra familiari, e dove quotidiane sono pure la lamentazioni per la caduta dei valori morali e il biasimo verso i comportamenti trasgressivi e irrispettosi di tutti verso tutti, succedono avvenimenti che ricordano le vicende fantasiose del libro Cuore.

I protagonisti del capolavoro di De Amicis, pubblicato nel 1886, sono spesso dei bambini e l’intento pedagogico del testo è chiaro: insegnare il rispetto per la patria, l’autorità e i genitori, il rispetto e la difesa dei più deboli e umili, il valore della giustizia, della carità e dello spirito di sacrificio.

E anche stavolta il protagonista della vicenda che commuove e fa riflettere è proprio un bambino, di appena 5 anni, Ciro. L’episodio è avvenuto vicino Napoli, a Caivano, nella zona del Parco Verde tristemente nota per gravissimi fatti in cui anche i fanciulli furono vittime. Qui opera Padre Maurizio Patriciello, uno dei tanti sacerdoti in prima linea nella lotta al degrado, che aveva promosso degli incontri–lezioni sulla legalità. Ad una di esse ha partecipato il comandante della locale Stazione dei Carabinieri, Antonio Maria Cavallo.

Il piccolo ha riconosciuto nel capitano l’uomo che pochi mesi orsono aveva arrestato di notte il papà. Gli si è avvicinato e, piuttosto che recriminare o ingiuriare, ha chiesto il permesso di poterlo abbracciare e stargli vicino, dicendogli: “Sei stato bravo”. Il gesto ha commosso tutti e, dopo l’emozione, ha consentito che il resto della lezione avvenisse in una clima di grande calore e partecipazione, con altri bambini che hanno preso la parola per porre domande dirette e personali al carabiniere. Quanto a lui, poche parole cariche di commozione: “L’abbraccio di Ciro vale una carriera”.

Spesso si dice che la realtà supera la fantasia. Qualche volta avviene per davvero e se, per una volta, la cronaca ci sorprende in positivo e ci commuove è giusto dare risalto ad episodi, minori e marginali, ma contenenti un grande insegnamento di speranza: non mollare mai, credere nel dialogo e nell’umanità. Ciro italiano vero.

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