L’EPOPEA DI GERONIMO (LA RUSSA)

C’è Geronimo, quello per antonomasia, quello indiano. Poi ci sarebbe Bosch, il pittore, sarebbe Hyeronimus ma vale comunque, son tutte varianti dell’originale, Gerolamo. Anche Geronimo Stilton merita una menzione, il famosissimo personaggio dei libri per ragazzi e direttore de “L’eco del roditore”.

E poi però c’è un La Russa. Geronimo La Russa, figlio di, fresco di nomina nel CDA del teatro “Il Piccolo” di Milano. Già presidente dell’ACI Milano, membro del CDA di M-I Stadio che gestisce lo stadio Meazza, membro del CDA di M4 Spa, membro di altro ancora, membro sempre e comunque, oltre che condottiero dello studio legale che porta il suo nome.

Lui, Geronimo, è bravissimo, nemmeno il sindaco Sala ha motivo di dubitarne, anche se le sue parole suonano un po’ sconsolate in verità, la parafrasi sarebbe più o meno questa: le cose vanno così, che ci posso fare.

E infatti dice: “Cerco di non essere mai preconcetto rispetto a Geronimo La Russa, anche in passato ho dimostrato di non esserlo. Il Piccolo, insieme alla Scala, è una delle due istituzioni che reggono l’asse culturale milanese. L’unica osservazione che ho è che nelle nostre scelte ci mettiamo persone che hanno un percorso nell’ambito culturale certificato perché il Piccolo è un punto di arrivo e da questo punto di vista ho delle remore. Però è chiaro che il Piccolo si regge sul contributo di vari soci, tra cui il governo, per cui io non posso che accettare questa decisione totalmente legittima”

A parte il fatto che sarebbe meglio non avere preconcetti, piuttosto che “essere preconcetto”, sarà effettivamente tutto legittimo, per carità, ma nel dubbio, tra l’inopportunità, il rischio scontato di alimentare polemiche, sospetti, malumori e la poltrona, alla fine vince sempre la poltrona.

Una pellicola già vista mille volte, neanche vale la pena farla lunga. Solo un po’ di nausea, che passa con una pastiglietta e poi domani si riparte.

Non c’è rimedio in realtà, perché la vanità e la possibilità di una seduta imbottita battono sempre il buon senso che dovrebbe indurre a fare uno, due o tre passi indietro. Come se stare lì fosse inevitabile e non potessero esserci alternative, magari nell’ombra, dove si sta pure meglio e a volte c’è una brezza rigenerante.

Ma Geronimo sarà bravissimo e meritevolissimo e il destino l’ha scritto nel nome. Piuttosto, sono gli altri due a preoccuparmi, Apache e Cochis.

Avremo poltrone a sufficienza?

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