LE CROCEROSSINE DELLA FERRAGNI

Un genio – così definita, papale papale – perchè dal nulla lei ha creato un impero di 29 milioni di follower (Giampiero Mughini). Una martire, più o meno, stando a Maria Laura Rodotà: “Ferragni è riuscita a diventare multimilionaria e fa dichiarazioni femministe: può diventare una nemica di chi guadagna poco e di chi vorrebbe le donne al loro posto e di chi non ne sopporta l’imprenditorialità lombardona. Il suo essere femmina e capofamiglia, per la Meloni è il miglior nemico contro cui coalizzare la nazione…”. Poi c’è Donatella Versace, illuminata: “Vorrei sapere esattamente di cosa si debba scusare Chiara”.

Mi fermo qui, questa miserabile faccenda di fine anno è stancante. Sta per rinnovarsi il mistero della Natività, noi stiamo dietro ai Ferragnez. Ma bisogna turarsi il naso un’ultima volta, solo per segnalare che la Protezione civile radical-chic è già partita, con tanto di Unità di crisi. Bisogna salvare la Ferragni da tutta questa cattiveria. Bene, missione umanitaria d’alto bordo, salottini in allerta.

Ma qui c’è soltanto una tizia che ha speculato e ha fatto la furba su un terreno particolare, la solidarietà e la beneficenza, prendendo per il naso le buone intenzioni e i nobili sentimenti della gente da ipermercato. Tra parentesi, rea confessa e pentita, con allegato bonifico catartico. Di questo basterebbe parlare. Punto.

Ci spiegassero cosa c’entra tutto il resto.

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