Et voilà il gioco è fatto, si allegano autografi di illustri frequentatori dei migliori tappetI rossi, dunque attori, attrici, la gggente che fa notizia, che influenza, da Favino ad Accorsi, da Zingaretti alla Pandolfi, non tutti presenti e/o reattivi sul caso Navalny e affini, epperò subito allertati se c’è di mezzo un problema di fazione politica nostrana, nella lista dei firmatari risultano anche maestri e pedagoghi.
Vogliono fermare questo “colpo di mano” e, per spiegare in lingua risciacquata non nell’Arno ma in qualche discarica, dicono: “Affinché si apra un proficuo confronto con gli stakeholder al fine di innescare un percorso condiviso”.
Devoto-Oli ringrazia sentitamente, ma io lancio una controproposta, cioè applicare gli stessi giudizi attuali, in vigore nelle scuole, a film e interpreti e registi: ad esempio per Zingaretti e il suo Montalbano è “avanzato”, la Pandolfi è “in via di apprendimento”, per quanto attiene ad Accorsi siamo “sull’intermedio”.
Questo repertorio linguistico garantirebbe serenità ed equilibrio psicologico, a differenza di insufficiente, discreto, buono, ottimo, roba che puzza di stantio, di lavagne e gessetti, di grembiuli e campanelle, che schifo.
Eppure c’è del fermento, sulla stampa schierata, in alcuni talk televisivi, i depositari in esclusiva dell’intelletto scendono in aula e respingono la malsana idea del ministro, giù le mani, anzi altolà al colpo di mano. Roba da rimandarli tutti a settembre e ai mesi a seguire.
Per quanto riguarda i morti ammazzati di Putin facciamo un’altra volta, per un percorso condiviso, in prima serata però.