L’ARIANO ESEMPLARE PER CUI I DISABILI SONO SOLO UNO STRESS

Björn Höcke, lo guardi e non puoi sbagliarti. Carnagione caucasica, la sfumatura più esangue, i capelli chiari, un tempo forse biondicci ma ora in preda alla grigia risacca, gli occhi chiari, chiarissimi, occhi che non ammettono screzi. E poi le labbra, sottili, risolute, arcigne e autoritarie, inclini al dispotismo. L’ariano tipo insomma, l’ariano come lo immaginiamo per letteratura e stereotipo.

Sembro Lombroso, in preda a disamine somatiche fuori tempo massimo, ma poi penso che la spada che offende la si può ben usare per controbattere.

Björn Höcke è il presidente del partito Alternative für Deutschland, uno talmente a destra che non esita a sfoggiare il saluto nazista. «I disabili rappresentano un ‘fattore di stress’ che deve essere rimosso dal sistema educativo. Non è l’unico, anche i bambini di migranti sono uno di questi fattori di stress», queste alcune delle affermazioni più recenti, nemmeno le più drastiche, e io arrivo persino a dargli ragione, i disabili, i migranti e pure gli omosessuali sono decisamente una fonte di stress.

I disabili in particolare, verso i quali mostra particolare acredine, sono da sempre una gran seccatura, fonte di stress per tutti, tutti quelli non disabili intendo, e in definitiva una perdita di tempo, perché poi la maggior parte di loro non lavorerà, non produrrà nulla, richiederà attenzioni e cure senza niente dare in cambio.

Ha ragione l’ariano spavaldo, sarebbe ora di chiuderla con tutta questa retorica dell’inclusione, pessima parola a prescindere, con questi begli intenti da anni sbandierati nelle occasioni di gala e poi puntualmente disattesi, in Germania come in Italia.

Sarebbe ora di fare pulizia ed essere onesti una volta per tutte, nemmeno riusciamo a garantire un insegnante come si deve al disabile che sta in classe, quando ci sta, lasciamo stare lo stesso insegnante per due anni di fila. Nemmeno riusciamo a mandarli in gita talvolta questi disabili, nemmeno riusciamo a spiegare che un modo diverso di conoscere il mondo attorno a noi è una opportunità unica e irripetibile, nemmeno riusciamo a pensare attività, giochi magari, in cui provare a immaginare come i disabili vicino a noi percepiscono il mondo, salvo poi entusiasmarci quando scopriamo cosa e come vede l’occhio della mosca o del cobra con gli occhiali.

Non è così naturalmente, ci sono tantissime occasioni e tantissime scuole dove tutto questo riesce bene, anzi benissimo, forse la maggior parte. Ma ogni volta che incontriamo un fallimento generato dall’insensibilità, dall’utilitarismo, dalla scarsa volontà, dalla pigrizia o dall’incompetenza dilagante, ogni volta che questo accade ci stiamo schierando a fianco dell’ariano di turno. Ogni volta che questo accade ci stiamo schierando dalla parte dello stress, dell’incomodo, della disabilità come una malattia fastidiosa da debellare nascondendola nei ripostigli.

Possiamo consolarci, questo sì, pensando che l’ottuso e stolto ariano sta lassù e non tra di noi, ma serva da monito, sempre, per non rischiare un giorno di ritrovarcelo in casa nostra.

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