L’immagine è un magnete irresistibile, fin dai tempi dei bizantini, se si cerca un capro espiatorio alla periferia di se stessi.
Tagliatele la testa, proclamava in Alice nel Paese delle Meraviglie la regina di cuori, una fissata come poche con la decapitazione, ma anche lei mancava il bersaglio. Puoi abbattere, ghigliottinare, frantumare tutti i corpi e i simboli che vuoi, ma non cambierà nulla.
Il bersaglio siamo tu e io quando ci guardiamo allo specchio. Ci guardiamo allo specchio al mattino, al pomeriggio, la sera prima di abbandonarci al sonno e ci confessiamo senza pietà se sarà il sonno del giusto?
Il Giardino dei Giusti, nato a Gerusalemme nel 1962 e da allora proliferato un po’ ovunque, ricorda con poche righe persone che hanno diritto all’eterno sonno di chi ha avuto rispetto per la vita, la vita degli altri oltre che per la propria. Da qualche parte c’è anche il nostro Bartali, un Giusto che lo specchio lo avrebbe schiantato con pugno furibondo se non si fosse visto tale.
Lo dovremmo fare anche noi, anziché abbattere statue, riservare la rabbia estrema alle giornate nelle quali non siamo stati giusti. Schiantare lo specchio nel quale ci vediamo riflessi anziché abbattere simulacri.
Non c’è altro al mondo. Ce ne andremo tutti, ma non puoi fuggire da te stesso.
Guardiamo lo specchio, vediamo due occhi, ognuno sa cosa leggervi, ma saremo sereni e soddisfatti per aver abbattuto una statua, o piuttosto per essere stati, o almeno aver provato a essere, giusti?
Caro dott. RONCALLI JOHNNY,
Voce di popolo vorrebbe GIUSTO morto e sepolto da un bel pezzo.
Un’idea sulla rispondenza o meno al vero di questa diceria ce l’ho, ma preferisco tenerla per me.
Di certo , di quella che si dice essere stata a lungo compagna , amante ed alter ego di GIUSTO, ovvero la signora VERGOGNA , sono state da decenni celebrate le esequie.
Non ne vedo pressoché più traccia, purtroppo.
E pensare che , tanti anni fa, era davvero la cartina di tornasole di chi volesse essere una “persona perbene”. Non voglio esagerare citando la definizione di “galantuomo“.
Tutta roba ormai dispersa, od abbandonata se si preferisce.
A voler vedere, e non limitarsi a guardare, gli effetti delle sparizioni di questi …compagni di vita sono sotto gli occhi di tutti. Inesorabilmente.
Cordiali saluti.
Fiorenzo Alessi