“Girati, c’è un bel pacchetto di aggiornamenti dietro di te”. “Lo so, ma non posso testarli”. “Ho perso la vista sin da bambino a guardare certe cose”. Uno scambio in diretta tv con conseguente insurrezione di perbenisti, bacchettoni e politicaly correct, scuse social dei due telecronisti, Sky che accetta ma li sospende. Fine della vicenda.
Va bene, dai, non c’è bisogno appunto di essere perbenisti e bacchettoni per indignarsi: bastano buonsenso, educazione, rispetto, ma anche buongusto. Il filo molto esile, sottile, tra apprezzamento e sgradevole doppio senso si è spezzato. Il punto credo sia il voler essere divertenti a tutti i costi, un esercizio che – se non fai il comico di professione – risulta assai più complicato del drammatico.
Ci vorrebbe un fine linguista per distinguere volgarità da inopportunità, quest’ultima assai più semplice da definire. Forse, invece di sospenderli per un Gran Premio, sarebbe stato più equo richiamarli pubblicamente: “Ragazzi, siete due eccellenti telecronisti di motori, sapete bene l’italiano, avete rotto gli argini già due o tre volte. Da adesso, per rispetto delle regole, evitate una volta per tutte, altrimenti si gira pagina”.
Così ci saremmo sentiti tutti più sollevati e al sicuro, donne comprese, guardando i prossimi GP su Sky, potendo tornare nel frattempo a occuparci delle mille cose più futili della nostra vita quotidiana.