LA NUOVA FRONTIERA DEL CALCIO STELLARE: ANDARSENE A CASA DOPO 50”

Ci sono vari modi per entrare nella storia, non solo per quanto riguarda il calcio e lo sport. L’uomo avrebbe la capacità di distinguersi grazie al cervello che lo differenzia e lo distingue rispetto a tutti gli altri esseri viventi del pianeta, i quali si comportano secondo istinto e natura contrariamente a noi che possiamo elaborare i dati. Cosa poi sappiamo farne, dell’elaborazione e dei dati, è il vero problema.

Possiamo scrivere pagine per eventi eccezionali e per spessore, ma possiamo imbrattarne altre per uno degli esercizi che ci riescono meglio: usarlo male, quel cervello che ci hanno donato. Così in Turchia la finale di Supercoppa nazionale non entrerà nel Guinnes per due triplette, per numero di gol, pali e traverse, per dati statistici straordinari in una sfida leggendaria, ma perché è stata la partita più breve della storia in cui una delle due squadre non ha mai toccato il pallone. Tecnicamente, 50 secondi.

Allo stadio Nisan di Sanliurfa è in programma Galatasaray-Fenerbahce, una classica del calcio turco e in palio c’è appunto la Supercoppa. Trattasi di derby di Istanbul, cui i giallobù del Fenerbahce si presentano con la squadra Under 19 per protesta contro un sistema calcio da cui la squadra si sente danneggiata, viste anche le blande sanzioni per l’invasione di campo e l’aggressione ai suoi giocatori lo scorso 17 marzo, quando i tifosi del Trabzonspor avevano dato inizio a una caccia all’uomo appena era terminata la partita persa 3-2. Il club aveva chiesto il rinvio della partita con il Galatasaray, ma soprattutto che a dirigerla fosse un arbitro straniero. La richiesta era stata respinta e da qui la protesta nella finale.

Fischio d’inizio da parte del signor Bayarslan, 16 tocchi di palla del Galatasary, gol di Maurito Icardi al 50° secondo. Il dirigente Ahmet Ketenci a quel punto scende dalla tribuna e richiama il Fenerbahce (under 19) negli spogliatoi, grazie e arrivederci a tutti. Clamoroso. E non è nemmeno la prima volta che succede.
Già: il 23 febbraio 1934, in una rivalità che dura da 115 anni, il derby tra Galatasaray e Fenerbahce fu interrotto dopo un’ora esatta di gioco allo stadio Taksim, che all’epoca era l’unico impianto di gioco (8000 spettatori la capienza) utilizzato dalle squadre della capitale di Turchia. Le cronache dell’epoca raccontano che “la lotta era iniziata con Kadri Dağ del Galatasaray che ha scalciato M. Reşat Nayir e Fikret Arıcan del Fenerbahçe, i quali allora sono corsi verso Kadri, sono stati abbrancati a loro volta da Tevfik del Galatasaray e gettati a lato del campo, quando si sono uniti anche gli spettatori sugli spalti e gli eventi si sono intensificati”. L’arbitro espulse tutti e annullò la gara. Il “Comitato Calcio Distrettuale” si era riunito 90 anni fa dopo la partita interrotta e aveva inflitto punizioni a lungo termine a un totale di 17 calciatori, 9 del Fenerbahçe e 8 del Galatasaray.

Eravamo partiti dal cervello umano, siamo finiti ai lupi. Lupi turchi, che perdono il pelo ma non il vizio.

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