LA NAZIONALE DEI MINIMI SINDACALI

Per un paio d’ore, tutti putiniani. Come? Quando? Perché? Italiani contro l’Ucraina, a San Siro: vanno battuti, sconfitti, rispediti a casa, chiedendo scusa ma il calcio non prevede compassione, la classifica poi non ne parliamo nemmeno.

Accade anche questo nella famosa casa azzurri, non essendo riusciti a spezzare le reni ai macedoni cerchiamo di sfangarla contro gli ucraini. Tocca a Spalletti Luciano da Certaldo evitare boccaccesche figure, le premesse suggerirebbero prudenza massima, la qualità del gruppo è ai minimi sindacali e storici, quando ho visto entrare in campo, come carte della disperazione, Biraghi e Gnonto ho capito, e non certamente in esclusiva, che le chiacchiere se le porta via il vento, siamo messi male, anzi malissimo, roba piccola eppure spacciata come fenomenale.

Se poi l’unico italiano presente nella play list del pallone d’oro è Barella, allora capirete a che punto di solitudine e malinconia siamo scivolati. Non trascuro il portiere, alt e gross, ciola e baloss ma senza offendere, cioè uno con quel fisico, con il passare delle partite, invece di migliorare si sta appiattendo, para il parabile, sui rigori europei si potrebbe scrivere un trattato di balistica, però non dimenticando che lo stesso seppe fare Toldo contro l’Olanda prima che quel pirla di Trezeguet, nella partita successiva, ci stendesse con il golden gol, dunque calma sul portiere più forte del mondo. Parigi val bene una mossa, si facci da parte per un paio di incontri, sia dato spazio a Vicario, un cognome che è un destino, o Provedel o qualunque altro, facendogli così capire – a Donnarumma – che il posto di lavoro non è garantito a prescindere.

E Spalletti magari cerchi di capire che le convocazioni vanno decise e annunciate non prima del turno di campionato, perché poi Scamacca e Berardi ti hanno dimostrato di essere pronti all’uso.

Totale: ci giochiamo la faccia, pensate un po’, contro una nazionale che ho visto eccellente contro l’Inghilterra, squadra veloce, fresca, aggettivi in via di estinzione a Coverciano e sugli altri siti della serie A.

San Siro ha tradito Ventura contro la Svezia, un pareggio che ci lasciò a casa dalla Russia. Stavolta si gioca per andare in Germania. Come dicono quelli che parlano bene: può accadere di tutto. In verità basterebbe poco, un autogol, un golasso, purché la vittoria sull’Ucraina. Putin non aspetta altro.

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