MATURI A PRESCINDERE

di TONY DAMASCELLI – Un popolo di maturi a prescindere. Lo avrebbe detto De Curtis Antonio in arte Totò, lo conferma Azzolina Lucia in arte ministro dell’istruzione, previo consulto con il capo, Conte Giuseppe. Non è una primizia, ci avevano anticipato gli olandesi che in alcuni argomenti hanno il fiuto per essere più svegli degli altri.

Dunque non ci saranno bocciati, nessuna vergogna alla lettura di pagelle e tabelloni scolastici. Tutti gli alunni, di qualunque classe, passano a quella successiva, trattasi anche di quelli che hanno insufficienze gravi che erano state registrate nel primo quadrimestre, mica su una materia sola ma su un ampio arco di preparazione.

Una folla di asini si prepara all’estate, niente compiti a casa, crisi totale di insegnanti e affini dedicati alle ripetizioni, al macero libri e quaderni, si vola verso l’autunno, quando cadranno le foglie il ministro ha promesso una fioritura di corsi di recupero e di apprendimento, il primo giorno di settembre si ripartirà con i sedicenti rimandati allo stesso mese, dunque i quattro in pagella non vengono cancellati ma sospesi, un limbo di ignoranza e di ignoranti.

La confusione regna sovrana. C’è un però: se entro il 18 maggio la situazione dovesse rientrare nella normalità, allora verrebbe ripristinato il formato classico ma con un paio di variazioni, tipo prova scritta a metà giugno ma tema di italiano unico e nazionale per tutti, quindi seconda prova ma non più nazionale gestita da una commissione interna della classe interessata all’esame, a seguire interrogazione orale.

Debbo presumere che queste proposte e disegni siano stati messi a punto dal portavoce del governo, non faccio nome e nemmeno cognome. Chi vuole intendere intenda, altrimenti in caravan.

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