Dopo il pluriomicida siciliano che non si era mai spostato dalla sua terra per decenni, è finito in manette anche un pericoloso clochard di 55 anni che i carabinieri della Dozza hanno scortato in carcere a Bologna, per espiare una pena definitiva di 2 mesi. E’ questa la severa sentenza che il giudice gli ha inflitto, per il clamoroso furto al Penny Market di Firenze avvenuto nel 2006: il bottino era stato cospicuo, 5,20 euro (cinque euro e venti) in generi alimentari per il senzatetto affamato. Già allora il blitz aveva sortito effetto positivo, perché il panino e la birra erano stati recuperati intatti. Poi, dopo 17 anni di caccia instancabile al latitante che vagava sotto i ponti di una città e poi di un’altra, che continuava a sfamarsi con l’elemosina, che si copriva in qualche maniera e si lavava… mai, sono finalmente scattate le manette: il ladro si nascondeva a Bologna in una struttura che dà accoglienza alle persone senza fissa dimora. Smascherato, è caduto in trappola.
Ci sono stati i processi, di primo grado e poi d’appello. E’ stata una vertenza molto complicata, perché l’uomo di quel furtarello nemmeno si ricordava più e dava risposte gravemente contraddittorie, o forse il furbacchione ha subdolamente pensato che ricevere vitto e alloggio gratis per due mesi (più quelli trascorsi da un’udienza all’altra) non era affatto male, anzi una prospettiva migliore – in pieno inverno – che cercare riparo sotto alle panchine. Alla fine, un’esemplare condanna a due mesi. Nel mese successivo all’emissione della sentenza definitiva nessuno ha chiesto l’applicazione di una misura alternativa alla detenzione in carcere. Tanto meno il condannato, come si diceva.
Tempo fa un avvocato mi spiegava che ogni udienza in tribunale, per reati penali, costa qualche migliaio di euro. Tra avvocati, appunto, guardasigilli, giudici, guardie e ladri, utenze (luce, riscaldamento eccetera). Dunque, petto in fuori ragazzi: una spesa di 20.000 euro (diciamo) per gettare in gattabuia un ladro di cinque euro e venti in generi alimentari, recuperati già poco dopo essere stati sottratti, vale bene il rispetto della Costituzione, il senso di giustizia di un Paese integerrimo, la sicurezza dei suoi cittadini. Che ora pagheranno anche la sua ospitalità nella cella bolognese, sia pure per poche settimane.
Peccato solo che, al momento della cattura, non vi fossero telecamere né fotografi né cellulari che immortalassero un momento così alto di un sistema impeccabile. Complimenti a tutti i protagonisti, comunque: siamo fieri di voi.