IL RETROVIRUS DELLA BRIGLIADORI

di MARIO SCHIANI – Lo sapevate? “Non esiste alcuna pan-demos ma solamente esiste ed è in atto il progetto transumanista che ha bisogno di creare false flag per portare l’umanità ad accedere nella nuova realtà computerizzata quantistica dove il gregge sarà diventato pila per far vivere AI ossia la realtà informatica mentre il corpo biologico sarà stato retroevoluto mediante i retrovirus iniettati con le vacci-nazioni.”

Se avete letto tutto d’un fiato, prendete tempo. Intanto, considerate che questo bagaglio di nuove conoscenze lo dovete a Eleonora Brigliadori, già annunciatrice di Canale 5, poi attrice e presentatrice di programmi Fininvest e Rai. La signora non è nuova a uscite sorprendenti, specie mirate contro la medicina ufficiale, ma anche intese a criticare la finanza internazionale, a discutere di diritto costituzionale, a riscrivere la Storia (“La degenerazione economica è iniziata con la scoperta dell’America”) e infine a discettare di teologia: a Satana, Eleonora riconosce di essere “molto intelligente”, ma ciò non le impedisce di rivolgergli alcune aspre note di biasimo.

L’insistenza nel proporre e nell’argomentare (insomma…) una varietà di tesi quantomeno singolari ha raccolto nel tempo decine di migliaia di “amici” sulla sua pagina Facebook, non pochi dei quali, va detto, fanno poco per nascondere il loro intento canzonatorio. Il post di cui sopra è corredato da centinaia di commenti, buona parte dei quali piuttosto scoperti nell’uso del sarcasmo: “La voglio anch’io quella roba che prendi tu”, “Attenta: sembra talco ma non lo è”, “Sei fuori come un balcone.”

Scopo di questa nota non è tuttavia aggiungere dileggio al dileggio e neppure cercare di smentire quel che comunque non regge da sé, piuttosto sta nel riflettere sul fatto che ognuno di noi fabbrica un mondo con i mattoni che cadono nel suo raggio d’azione, ovvero con le informazioni che trova a tiro di polpastrelli. Saranno poi la coscienza e la capacità di analisi critica a separare il laterizio buono da quello difettoso. Oggi il materiale a nostra disposizione è pressoché infinito: se un tempo le biblioteche proponevano una stupefacente varietà di informazioni, la Rete ha moltiplicato l’offerta in modo esponenziale. Purtroppo, a differenza di quanto accadeva con la (buona) editoria, nelle praterie digitali non si incontra spesso non dico un editore degno di questo nome, ma neppure un correttore di bozze sobrio.

Chi ha frequentato la provincia nel secolo scorso ricorderà che ogni paese era per legge attrezzato con un bislacco ufficiale: costui vagava per le strade parlando da solo, mescolando le litanie religiose ai discorsi di Mussolini. Anche lui fabbricava il suo mondo con quel che aveva, o meglio con quello che sentiva, ricordava e scambiava per conoscenza. Talento sprecato: chissà cosa avrebbe potuto tirar fuori al giorno d’oggi in grazia di un collegamento wi-fi.

Forse avrebbe aderito alla legione di americani, e non solo, convinti che il complotto per rubare l’elezione a Donald Trump sia partito dall’Italia: qui infatti sarebbe stato programmato il software che ha trasformato il rosso in blu, ovvero in voti per il candidato democratico quelli depositati per il presidente in carica. Una teoria buona come un’altra, anzi pessima come un’altra, perché non c’è mai il vincolo di uno straccio di prova, ma che qualcuno è disposto a credere purché il mondo a cui si aggrappa non crolli rilevando il vuoto dietro la maschera.

Là fuori, nella Rete, ci sono tutti i pezzi possibili perché ognuno disponga di ampia scelta nel costruirsi una realtà alternativa. Bisognerà stare bene attenti a scegliere, però, perché chi si avventura “oltre” scoprirà di avere un sacco di “amici”, ma anche di essere infinitamente solo.

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