E’ IL GENERALE CHE NON SPARA PROIETTILI

Per essere uno che vorrebbe ristabilire l’ordine naturale delle cose, il Generale Vannacci è una persona sorprendentemente contro natura. Scrivo Generale, ma forse non lo sarà ancora per molto, vista la candidatura nelle liste europee della Lega e considerato il sardonico augurio del ministro Crosetto: «Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l’esercito». Esilarante.

Comunque sia, l’Ufficiale ultimamente non ha perso tempo e ha tenuto a rincarare, in merito al suo pensiero, in merito a come dovrebbe girare il mondo secondo lui.

Innanzitutto il Duce, statista prima di tutto, ed era sua ambizione certamente. Poi può andare bene o male e chi è causa del proprio male pianga sé stesso, come ogni ricostruzione storica è lì a insegnare e come persino Di Maio potrebbe confermare: per un soffio non è diventato statista pure lui.

Contro ogni evidenza, Vannacci dice che gli italiani hanno la pelle bianca. Contro ogni evidenza, perché da Brunico a Mazara del Vallo le carnagioni sono tra le più disparate e servirebbe uno sbiancante PANTONE WHITE per uniformare tutti. Un vero artificio, altro che natura.

Lui vorrebbe i migranti tutti a casa loro, almeno chi ne ha una, gli altri vagabondi oltre mare, ma la natura insiste nel volere le persone in movimento, a superare i confini che lui vorrebbe ermetici. Niente da fare, anche qui, da che mondo è mondo, l’ordine naturale delle cose non trova riscontro nel mondo diritto del generale.

Nonostante la civiltà moderna abbia portato gli studenti disabili a poter stare con i compagni nelle stesse classi, lui, contro natura e contro il corso dell’evoluzione delle menti e delle coscienze, i disabili li vorrebbe riporre di nuovo in classi separate. Classi e aule separate che esistono già, vorrei dire all’ignorante Vannacci, che servono a garantire decompressione, assenza di distrazione in alcuni momenti cruciali dell’apprendimento, svago quando necessario, ma non impediscono di stare con i coetanei per tutto il tempo in cui è possibile e necessario. E poi mi perdonerà il generale: perché desidera impedire ai suoi studenti modello normodotati di conoscere il mondo come è? E non come vorrebbe lui, pulito, normale, normato, diritto e mai a rovescio. E vorrei proprio mostrargliele quelle classi mondate di disabili quanto diritte e non rovesce sono.

Poi quella rogna mai finita che sono gli omosessuali. Lui li vorrebbe bollati ed etichettati come anomalia, ma indipendentemente dalla propria inclinazione, anche qui la natura da sempre segue una corrente diversa, lontana dalla bacchetta rigida e inflessibile sua. Per quanto uno vanti o millanti la sua eterosessualità, fin dalla culla della civiltà l’omosessualità fa parte delle cose del mondo e la pratica, mi perdoneranno l’espressione gli integralisti, non ha mai perso affezionati, proprio perché anche Greci e Romani ne facevano diffuso, diffusissimo uso anzi. E non è che gli uni e gli altri servono solo quando ci fa comodo citare i filosofi, i quali per altro non disdegnavano. Chiedere al nazional popolare Alberto Angela, se non si vuol credere.

Poi ci sarebbero pure gli studenti, le manganellate, le pistole libere tutte e tutto il resto che sappiamo.

Le regole sono chiare dice Vannacci. Le sue per lui forse, perché la natura fila spedita altrove, si direbbe in direzione opposta e contraria, pur di non incontrarlo.

Ha la statura e l’ambizione dello statista in effetti, Vannacci, ed è più o meno il punto da cui eravamo partiti. Ma non è che mi preoccupi lui, mi preoccupano gli italiani.

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