IL DIRETTORE DEL MUSEO E’ PEGGIO DI SGARBI

Non si parla che del nuovo trionfo di Sgarbi. Metti una serata con il professore assieme al suo nuovo sodale Morgan (in qualità di non si sa che), mettila al museo Maxxi di Roma, sicuro che il Vittorio non fallirà. La volgarità come arte, o l’arte come volgarità: così dice lui. A seguire, le solite macerie: indignazione di autorità varie, interrogativi e interrogazioni della sinistra culturale, imbarazzi di chi l’ha voluto al governo come sottosegretario. Accigliatissimo il suo ministro capo, Sangiuliano (ora pro nobis).

E’ la solita compagnia di giro, da vero circo equestre, che ciondola sui nostri giornali e nella nostra politica da una trentina d’anni, da quando Costanzo creò il fenomeno Sgarbi, meglio dire ricreò, tramutandolo da fenomeno della storia dell’arte a fenomeno da baraccone.

Niente di più e niente di nuovo, al Maxxi. Stavolta però c’è qualcuno e qualcosa di peggio, del lapidato Sgarbi: il direttore del museo stesso, questo Alessandro Giuli, che il giorno dopo non prova alcuna vergogna ad apparire in pieno Tg1 (prontamente inviato al suo cospetto per fornirgli tutto quanto serve per l’autodifesa), non prova alcuna vergogna nell’esprimere sorpresa e stupore. Davvero, dice davvero “non pensavo che la serata prendesse questa piega, sono molto rammaricato, chiedo scusa ai dipendenti del Maxxi”, e via con la faccia da cocker contrito, beccato dopo essersi sbafato le polpette lasciate sul tavolo in cucina.

Anch’io sono sorpreso e stupito, forse più di lui. Sorpreso e stupito che questo Giuli davvero possa considerarci così ebeti. Come no: uno invita Sgarbi e Morgan, sottolineo Sgarbi e Morgan, poi fa l’afflitto perchè la serata prende una certa piega. Perchè Sgarbi fa Sgarbi.

Amico direttore, si cerchi il primo badile e vada a sotterrarsi, dia retta. Perchè il vero scandaloso della serata non è Sgarbi, ma lei con la sua ipocrita indignazione da dispiaciuto e offeso. La prossima volta inviti il nano e la donna barbuta, poi vediamo se ci resta male perchè non parlano di collezioni d’arte. Faccia il piacere, si scansi e faccia posto, se le resta un minimo di dignità.

Come ha scritto Travaglio, Sgarbi e lo sgarbismo sono diventati barbosi. Ormai restano solo due soluzioni: o si smette di invitare Sgarbi ovunque, o si smette di fare gli scandalizzati. Non c’è una terza strada. O forse sì: per esempio cambiare almeno certi direttori di certi musei. Non tanto per evitare che invitino Sgarbi, ma almeno per non doverli stare a sentire il giorno dopo.

Un pensiero su “IL DIRETTORE DEL MUSEO E’ PEGGIO DI SGARBI

  1. Paolo Pagani dice:

    Vangelo. Di critico, nel critico d’arte, c’è ormai solo lo stato mentale. Ma il direttore di museo, più falso della moneta da dieci euro, fa sbellicare dalle risate. Quasi come la figlia del regista, la Comencini, Hannah Arendt de noantri, che annuncia con automatismo istintivo: no, il mio romanzo mai verrà presentato al Maxxi. Forse perché non è nella Ztl.

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