IL BUON ESEMPIO DELLE MAMY-GANG

Scampia, quartiere periferico di Napoli tristemente noto per questioni di camorra e spaccio, dove pure vive tanta gente perbene e dove negli ultimi anni sono partite tante meritorie iniziative sociali e culturali, torna alle cronache per una rissa tra 7 donne avvenuta davanti ad un asilo.

Pare che tutto sia nato dall’iniziativa autonoma di una genitrice di modificare il calendario che autorizza i genitori a presenziare a turno alle lezioni. La scuola offre settimanalmente la possibilità a due genitori di partecipare alle attività didattiche, per monitorare e seguire l’andamento degli alunni e assicurarsi del rispetto dei programmi di studio. Iniziativa senz’altro lodevole, anche per rafforzare l’alleanza famiglia-scuola.

Una madre, per proprie esigenze personali, modifica il proprio giorno di visita e di conseguenza altera quello delle altre, dandone notizia nel gruppo whatsapp dei genitori. Ne nasce una discussione accesa, prima nel mondo virtuale, proseguita davanti all’asilo coinvolgendo almeno sette donne. Dagli insulti si è passato velocemente alle botte. Qualcuno avvisa i Carabinieri, le donne scappano, ma la zuffa è stata immortalata dalle telecamere di un negozio vicino e così sono state individuate ed è scattata la denuncia per rissa. Probabilmente la cosa più triste è che tutto sia avvenuto in presenza dei bambini.

Cosa dire? Ancor prima della scuola, la famiglia è il primo presidio educativo. I genitori non insegnano tanto con le parole, ma con i fatti: è il loro comportamento quello che i figli apprendono, non solo quello che dicono.

Ovviamente episodi del genere non succedono solo nella mia città. Hai voglia di proporre psicologi nelle scuole e corsi per la gestione delle emozioni e della rabbia, la strada per il rispetto e l’educazione evidentemente è ancora lunga e non so dire se la nostra società stia diventando più civile o vi sia una regressione preoccupante.

Se avvengono questi episodi non dobbiamo poi stupirci della bravata compiuta dallo studente liceale di Roma che, in visita alla Camera dei Deputati, ha rivolto il gesto della pistola contro la Presidente del Consiglio. Nessuno spargimento di sangue, breve impresa solo simbolica, ma mi sono subito chiesto cosa ne avranno pensato i genitori del ragazzo. Secondo voi, lo avranno pesantemente redarguito o lo avranno giustificato, derubricando il tutto a una momentanea ragazzata innocente, magari frutto dell’emozione di trovarsi in un contesto prestigioso ed insolito?

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