I GONZI SIAMO NOI

Lo eviti, ma non c’è modo di ignorarlo. Un’immagine, i commenti ovunque, tivù, radio, i colleghi, la conversazione passiva subita al bar o al supermercato, il Festival naturalmente, e questa patetica storia del bacio e della sodomia simulata tra Fedez e Rosa Chemical in particolare.

Patetico mi sembra proprio la parola più calzante. Due signor nessuno che sfruttano il palcoscenico a loro gentilmente e assai generosamente concesso, per venderci il loro defilé dell’ego, mascherato da battaglia per i diritti, da ridicola e patetica trasgressione che è fuori tempo massimo da svariati decenni.

Come molti miei coetanei e come molti nostri fratelli maggiori appassionati di musica e cultura popolare, sono cresciuto con l’epica di Lou Reed che si faceva di eroina sul palco e di David Bowie che era più fluido del gel igienizzante, ma né io né i miei coetanei, con un briciolo di buon senso e di buona educazione, abbiamo mai pensato che fossero poi così fighi: non fosse stato per la musica li avremmo classificati semplicemente come i re dei pirla, sebbene sapessimo senza ombra di dubbio che lo spettacolo giocava un ruolo imprescindibile. Era la società dello spettacolo in fin dei conti, l’imperativo era stupire, non certo essere veri. Al più era credere a tal punto alla propria finzione pur di apparire e possibilmente apparire maledetti.

Ora più nemmeno quello ad ogni modo. Solo patetici e convinti di scandalizzare il salotto buono quando è proprio il salotto buono ad averli invitati per mostrarsi progressista.

Niente mi frega francamente delle polemiche su RAI, politica, soldi pubblici. Se qualcuno vuole vedere spesi meglio i soldi del proprio canone non guardi Sanremo, ma mi pare di aver capito che i teledipendenti non siano inclini.

Niente mi frega nemmeno dei due penosi Ferragnez e tantomeno dei loro pargoli, cresceranno in un universo parallelo che ameranno oppure odieranno e avranno la possibilità di ribellarsi, se crederanno, come chiunque.

Alla fine è una sola la considerazione, per quanto nota, risaputa e abusata: in vetrina ci puoi mettere tutto il marcio che vuoi, e puoi anche metterci lustrini e stelle filanti e puoi essere il più mascalzone degli imbonitori. Se poi, nonostante la puzza, riuscirai a vendere la mercanzia, chi sarà il gonzo da biasimare?

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