FUORIGIOCO GEOGRAFICO, REQUIEM PER IL CALCIO

Il Var continua a fare strage di calcio. Il fuorigioco geografico (vedi Juve-Fiorentina) è una invenzione terribile di chi dirige il football e chiamansi Infantino-Collina. Sono loro quelli del Mondiale prossimo a 48 squadre, sono loro quelli delle regole di gioco che non sono affatto decise dall’Ifab ma dal voto del delegato Fifa (indovinate chi è?).

Totale: le partite di calcio sono diventate un laboratorio di analisi, ma non tecnica o tattica o di preparazione fisica e atletica, semmai il piccolo chimico degli arbitri che se la spassano.

Guardateli bene: fotografia di gruppetto, in posa ducesca, prima della partita, immagini della squadra schierata davanti al Var, pure vestiti con la tuta come se dovessero piombare, previo torpedone o elicottero, da Lissone nei vari stadi, insomma una farsa totale ma, allo stesso tempo, l’immagine di chi e di come il football sia finito.

Insisto su questo argomento, perché l’introduzione del Var sembrava avere restituito trasparenza e infine giustizia. Una balla colossale se poi a gestire l’aggeggio sono giudici mediocri, nel caso italiano un manipolo reduce da sedute in palestra invece che sui campi di periferia per studiare che cosa sia veramente lo spirito di questo gioco. Il problema è che ne scrivo e se ne parla da tre anni. E la comica continua.

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