FORSE MUSK NE FA UNA GIUSTA: NEURALINK

Neuralink, finalmente. Siamo diventati impazienti e un accenno a una scoperta, a una invenzione, diventa motivo di frenesia. Già ti immagini le code fuori dai negozi, un po’ come accade con le nuove versioni dei telefoni i-phone.

Più impazienti di tutti sono però i produttori e gli ideatori, corrono e devono farlo perché al traguardo devono arrivare prima degli altri. Elon Musk, signor prezzemolo per eccellenza, parlava di Neuralink già qualche anno fa, ma se fossero anche solo mesi poco importa, la corsa non la puoi perdere, mai.

Ed è giusto e inevitabile così ormai, per partecipare è necessario correre e poi conta vincere. L’umanità ha bisogno di questo e questo si aspetta. Nessuna ironia, il signor Elon Musk vuole impiantare un chip elettronico nei cervelli di persone disabili per dare loro facoltà di muoversi e comunicare e io chi sono per dire che questo non sia cosa buona e giusta?

Si può essere scettici e avere atteggiamento scostante nei confronti del signor Elon Musk, e io da sempre sono scettico e ho atteggiamento scostante nei suoi confronti. Non avendo mai amato correre, sto alla finestra e osservo, ma chi sono io per dire che non sia cosa buona e giusta impiantare un chip nel cervello di persone paralizzate e permettere loro di muoversi di nuovo, chi sono io per mettere in dubbio gli effetti positivi che potrebbe avere su persone con Alzheimer o Parkinson?

Dovrei fare il moralista e mandare a quel paese chi a perdifiato si lancia a razzo nel futuro, ma la fantascienza di un secolo fa è ora realtà ed è forse meglio tacere. Certo il sospetto che le mezze stagioni se le siano mangiate i magnati come Musk è forte, a forza di correre e in fondo a forza d volere fare opposizione alla decadenza, al deperimento, alla morte, che chissà se è poi tutta questa disgrazia.

Ma insomma, io sto con Musk per una volta, sto con Musk per i buoni intenti, anche se so bene che non c’è alcuna ombra di filantropia in tutto questo.

Ma che importa, se i paralitici potranno alzarsi e camminare, se i muti potranno parlare, se la mente annebbiata e confusa dei malati di Alzheimer potrà ritrovare il sereno e attribuire i giusto nome alle cose e soprattutto alle persone, se riuscirà a fare tutto questo noi sapremo che Gesù Cristo è di nuovo tra noi, sarà lui il nuovo Messia e volentieri qualche chiesa gliela dedicheremo, non si nega a nessuno una nuova chiesa..

A lui poi non diremo che è solo per tenerlo buono e indurlo a sponsorizzare nuove ricerche, sarà comunque contento, gli daremo la possibilità di fare qualche predica dal pulpito ogni tanto e sarà contento, ora sembra esserlo quando sta sul palco a pontificare.

Per dire che il tornaconto va comunque messo in preventivo, chi fa più qualcosa per nulla? Anche Gesù Cristo va aggiornato, anche a lui va fatto l’upgrade e allora sia.

Poi a un certo punto, dopo averle viste tutte o quasi, voltare le spalle alla corsa e aspettare il tramonto alla finestra, convinti di stare nel cuore di una mezza stagione, non sarà così male.

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