Pietà doverosa, segno di civiltà, ma va registrato che queste condizioni precarie non sono così precarie da impedire a Emilio Fede di tornare subito a cantare la sua eterna serenata sotto al balcone di Arcore. “Berlusconi è più di un patriota: Berlusconi è patria. Spero di poterlo andare a trovare al Quirinale”. Quanto a Draghi, via, non ne parliamo: “E’ noioso” (effettivamente, le cene da lui non devono essere divertenti come quelle di Arcore, ndr).
Di sicuro Berlusconi non ha più bisogno del servilismo di Emilio per diventare presidente della Repubblica. A dirla tutta, se va avanti con certi endorsement, il Cavaliere può diventare al massimo amministratore condominiale. Questo, comunque, è un problema loro.
Resta il fatto che la pietà dimostrata dall’Italia nei confronti di Fede è nobile e sacrosanta. Adesso che il campo della politica è occupato dalla novità di Fedez, sarebbe però magnifico che il vecchio Fede senza zeta si mettesse finalmente tranquillo, riavvolgendo la lingua, godendosi sereno l’ultimo tempo della sua vita.
Magari in silenzio, provando lui stesso un po’ di pietà per noi.