E’ DEL MAMMONE SINNER IL VERO SPOT CHE SALVA LA FAMIGLIA

C’è tutto un ossessivo movimento, culturale e politico, impegnato a ripescare quello che nel bel mondo chiamano l’istituto della famiglia. Anni fa scendevano persino in piazza, giornata e manifestazioni per la famiglia, intesa come tradizionale, con bella gente in prima fila titolare di famiglie due. O tre. O quattro.

Quanta fatica inutile, quanta ipocrisia, quanta propaganda. Il ridicolo inganno, la grande finzione, la patetica recita appaiono in tutta la loro miseria davanti allo spot fulminante che sta mandando in scena Sinner. E’ il più giovane e il più forte tennista del momento, tutto il mondo ce lo invidia, ovunque cercano di raccontarlo in tutti i suoi risvolti, ma ogni volta lui riporta lì, cadendo dal pero con il candore del mammone: “Voglio solo dire grazie alla mia famiglia. Voglio solo augurare a tutti i ragazzi di avere una famiglia così”.

Il papà Hanspeter, la mamma Siglinde, un fratello adottato: di questo parla Jannik. Di una normalissima situazione, aggrappata a mezza costa sopra la Val Pusteria. Tanto è forte con la racchetta, tanto è affettuoso e micione con il suo branco. Non è solo e non tanto un legame istintivo, sono alte e profonde le sue spiegazioni: “Mi hanno sempre capito, mi hanno lasciato libero, quando perdo mi dicono è solo una partita di tennis, tu resti comunque e sempre il nostro Jannik”.

La famiglia normale come dovrebbe essere normalmente. Il luogo in cui tutti ti danno tutto senza chiedere niente in cambio, perchè la contropartita ce l’hanno già, sei tu e non serve altro. Il luogo in cui ci si confronta, ci si ragiona sopra, magari ci si trova in disaccordo, ma dove alla fine sai sempre di avere gli altri vicini, anche solo per raccogliere i cocci. E tutto il resto, che non c’è bisogno di spiegare.

Sinner è un dannato mammone italiano, magnificamente mammone. Ha la dinamite nelle braccia, ma dentro ha la forza potente e lieve di una famiglia. Non c’è spot, non c’è campagna ministeriale, non c’è manifestazione a Roma che riescano anche solo a immaginare di promuovere tanto efficacemente quella società primitiva e civilissima chiamata famiglia. La davano morta e sepolta, come minimo continuano a raccontarci che se la sta passando malissimo. Doveva arrivare Sinner per aprire gli occhi e rimettere a posto un po’ di cose. Sinner non ha una famiglia modello, perchè la famiglia modello non esiste. Ma la famiglia esiste. La famiglia resiste.

ARTICOLO PUBBLICATO SUL “CORRIERE DELLO SPORT”

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