E COMUNQUE MESSINA DENARO NON HA MAI CERCATO DIO

Abbiamo problemi più importanti cui pensare, il ponte sullo Stretto e la morte di uno spietato boss mafioso – per esempio – sono argomenti minori che possiamo liquidare rapidamente, sebbene per coincidenza abbiano in comune la parola Messina.

Ci si può concedere un minutino di riflessione, però, nel vano tentativo di capire in che tempi viviamo. Dunque, scompare Matteo Messina Denaro accompagnato dalle polemiche mai sopite sulla sua tardiva cattura e sulle cure mediche finali, a carico dello Stato. A carico nostro. Una beffa, non c’è dubbio.
La salma non viene benedetta, il funerale non si fa, la Chiesa lo rifiuta. Empiricamente corretto: lo giudicherà Nostro Signore. Nel braccio della morte però i cappellani vanno e vengono, sono (soprattutto) le penultime persone che i condannati incontrano, appena prima dei boia che si occuperanno dell’esecuzione. È una strana contraddizione, sebbene sia vero che molti dead men walking respingano preti e benedizioni già da vivi e che il boss non abbia mai manifestato uno straccio di pentimento (anzi…), né risulta che abbia chiesto riti cattolici di sorta. Cristo in croce tra due mascalzoni invita in cielo quello che si ravvede e abbandona l’altro: se ne occuperà il Padre. Affari loro, dunque, dei condannati e della Chiesa: giudicherà Dio, noi occupiamoci di cose più importanti.

D’altra parte, appaiono post social e persino manifesti funebri che congedano Messina Denaro come un qualsiasi defunto o addirittura come un semidio. Non è una novità: storia e cronaca sono ricche di mostri reclusi che ricevono lettere da ammiratrici e ammiratori, di rapiti che si innamorano dei carcerieri. La famosa sindrome di Stoccolma.

Cosa passi nelle anime dei cattolici e nelle menti dei fanatici è molto difficile da capire, talvolta. E non è certo questa la sede per sviscerare meccanismi psicologici contorti. E non sono certo io a poterli spiegare, o semplicemente a poter trovare un senso. Volevo solo condividere due piccoli pensieri, prima di scuotere la testa e andare a occuparci di cose più importanti.

Un pensiero su “E COMUNQUE MESSINA DENARO NON HA MAI CERCATO DIO

  1. Mariagloria Rendina dice:

    Non voglio giudicare nessuno e non auguro il male a nessuno. Concordo con quanto scritto nel post. Sento una certa amarezza per tutta la vicenda del boss mafioso… la cattura dopo30 anni di latitanza forse è una vittoria per lo stato, ma è una sconfitta per la società civile. Sono morti uomini donne e bambini… mi sono sentita amareggiata per il fatto che fanno film, per una figlia che non ha avuto il padre, ma che ha scelto di volere il suo cognome. In un video un uomo ha detto che dava lavoro…ma che lavoro dico io? Secondo me la giustizia piu’ bella è quando una persona che ti fa del male capisce realmente che ti ha fatto del male. Non serve chiedere perdono o essere pentito, solo realmente capire il dolore causato…

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