E’ BONASSOLA IL COMUNE SENSO DEL PUDORE

Rieccoci a Bonassola (La Spezia). Ogni anno a fine estate questa piccola gemma ligure, incastonata tra le Cinque Terre e Deiva Marina, fa parlare di sé e dei suoi 800 abitanti all’anagrafe.

Nel 2022 l’allontanamento del parroco don Giulio, colpevole di eccessive aperture nei confronti dei gay e di qualche altro tabù ecclesiastico. Nel settembre del 2023 invece la ribalta è del Consiglio comunale, che accoglie il fastidio di qualche esercente nei confronti del ridottissimo abbigliamento di troppi turisti (ma anche di qualche indigeno…). E dunque ecco la delibera che vieta di camminare scalzi fuori dalla spiaggia e, integrando il regolamento di Polizia Urbana, proibisce anche di “percorrere il centro abitato, nonché di entrare nei pubblici esercizi, negozi, uffici, edifici pubblici, luoghi sacri senza calzature, a torso nudo o in costume da bagno.

“Una scelta frutto di alcune considerazioni condivise”, spiega il sindaco Giorgio Bernardin, il quale osserva che “un tempo erano soprattutto i giovani a sedersi al bar o al ristorante in costume, oggi è un fenomeno diffuso e non piace a tutti”.

Alberto Sordi nel 1976 aveva capito prima di molti, ma già dopo altri, qualche limite e qualche contraddizione del decoro pubblico, raccontato negli episodi del film da lui diretto: “Il comune senso del pudore”. Vi si mischiavano ipocrisie di vario genere che coinvolgevano l’arte, la religione, la stampa, il privato, sfociando regolarmente nel sesso.

A Bonassola ci pare di capire sia più una questione di pulizia, anzitutto, poi anche di buongusto. Evitare equivoci, insomma. Non importa che qui i ristoranti siano meno delle dita di una mano e i bar poco di più, con tre stabilimenti balneari (tutti attrezzati per pranzi, aperitivi e uno anche per cena): mettetevi una maglietta e un paio di zoccoli o le infradito, poi fate pure shopping, mangiate e bevete sereni.

“Non vogliamo fare i bacchettoni e non escludiamo di rivedere certi aspetti in futuro”, chiarisce il primo cittadino di un paese che d’estate triplica le presenze, sommando circa 1600 turisti agli 800 residenti. Anche perché i mugugni dei non esercenti non sono stati pochi, rispetto al provvedimento. Tanto per cominciare, chiarisce il sindaco, i processanti della Madonna del Rosario (prima settimana di ottobre) potranno continuare a trasportare le effige a piedi nudi, come hanno sempre fatto. Senza rischiare multe, vorrei vedere…

Un caso in cui è davvero complicato tirare una riga per separare i problemi ottici da quelli etici. Cosa dà fastidio? Uno troppo magro o una troppo grassa? Un sudaticcio o una dea? Uno con le piante dei piedi sozze o una con le grazie bene in vista in pizzeria? E dove non è opportuno bere o mangiare in costume? Sulla terrazza del chiringuito, seduti ai tavolini all’aperto in paese o percorrendo i cento metri che – in questo piccolo angolo di paradiso – uniscono il centro alla periferia?

Una risposta personalmente l’avrei: al chiuso, copritevi. Ma suvvia, in quei quattro carrugi che separano la spiaggia dalle case, se avete dimenticato il portafoglio o l’asciugamano o avete voglia di un caffé freddo, andate un po’ in giro come volete, stando rigorosamente attenti a non urtare il comune senso del pudore. Vostro e altrui, si intende.

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