DOPO GIULIA, STIAMO UCCIDENDO ANCHE L’AMORE

Dopo Giulia, non se la passa bene nessuno, ma in fondo quello che se la passa peggio è l’amore.

Dall’aria che tira, l’amore sta rapidamente diventando un amore anchilosato e mutilato. La piega che stiamo prendendo, in questo fracasso di gente che la sa proprio lunga, ci porta a un amore tutto nuovo e diverso, senza più rischi e pericoli. Un amore calcolato e condizionato, senza margini d’errore. E’ un amore in cui c’è un imputato a piede libero, in libertà vigilata, continuamente sotto controllo, il maschio. E poi c’è un giudice implacabile, un piemme sempre all’erta, che non deve mai abbassare la guardia, la femmina.

Sì, c’è un maschio che deve chiedere scusa comunque, a prescindere, come pretende la stessa sorella di Giulia, “perchè tutti voi almeno una volta nella vita avete mancato di rispetto a una donna, anche solo con un apprezzamento volgare, anche solo col pensiero”. C’è un maschio così e poi c’è lei, la femmina, la femmina vittima per destino, giusta per definizione, santa subito.

Da come la stanno mettendo politici e psicologi, sarà un amore con il suo bel libretto delle istruzioni, con il suo bel decalogo per riconoscere subito gli atteggiamenti e le parole del maschio fetente (già disponibile sulle migliori piattaforme).

Ma diciamolo: che roba è? Il nuovo amore, a prova di femminicidio, sarà come mettersi la corazza prima di andare alla guerra. E così, ancora una volta, trasformando una tragedia in psicodramma collettivo, arriveremo al solito risultato: buttare via il bambino con l’acqua sporca. In questo caso, il bambino più bello di tutti. Cioè l’amore che cambia le giornate, che fa svegliare migliori, che ficca in testa una persona sola (chi ha o ha avuto la fortuna di conoscerlo sa bene cosa intendo dire).

Non è nemmeno il caso di specificare che il maschio farabutto – non solo quello che picchia e ammazza, direi il maschio macho che fa il prepotente e comunque si crede padrone – sia la rovina della categoria. E’ un maschio idiota, un maschio misero, e certo un maschio pericoloso, anche se non alza mai le mani. Ma è pericoloso come sono pericolosi gli intolleranti e i beceri di tutte le latitudini e di tutte le religioni, come lo sono i somari dei talk-show, i bulli della politica, gli urlatori delle piazze, gli odiatori del web, le baby-gang del sabato sera.

Ma rovinare l’amore, condizionare l’amore, metterlo sotto questa cappa plumbea di paura e di rischio, è di fatto il vero trionfo dei Filippi assassini e di tutti quelli dietro, quelli che non ammazzano, ma comunque pretendono di dominare e di possedere. Andando avanti così, avremo proprio l’amore che desiderano loro: l’amore morto.

Faccio outing: ho l’idea sbalestrata che l’amore a scuola lo si annusi e lo si gusti di più leggendo “Il dottor Zivago” o il “Cantico dei cantici”, citando a caso, più di quanto lo si possa gustare con la lezione di una psicologa o di un questurino. L’amore non ha bisogno di decaloghi e di guide pratiche: per essere il grande respiro del mondo, l’amore deve vivere di libertà, di verità, di poesia. E quanto al rispetto per la donna, non c’è là dove non c’è rispetto per niente, in questo mondo che vogliamo controllare in tutti i suoi dettagli, ma che difatti continua a produrre solo caos.

Va bene l’inasprimento delle pene. Altro che. Se poi questa politica demagogica e parolaia le fa diventare anche pene certe, tanto meglio. Va bene l’educazione all’affettività. Va bene l’educazione sessuale. Va bene l’educazione, soprattutto. Ma vediamo di non trasformare lo struscio tra due innamorati in una psicosi. In un incubo.

Soprattutto voi ragazzi giovanissimi: non fatevi fregare. Non lasciatevi rovinare la cosa più bella che vi possa capitare, non fatevi sloggiare dal pianeta dei sentimenti più alti. Ragazze, denunciate subito, scappate subito, quando vi trovate di fronte il farabutto. Ma non rinunciate, non cadete nell’errore di calare la saracinesca della diffidenza e dello scetticismo, i veri killer della spontaneità. Il maschio non è per sua natura il demonio. Era maschio Jack lo Squartatore, era maschio Francesco d’Assisi.

Finchè penseremo di sostituire il patriarcato col matriarcato, cioè un potere all’altro, andremo solo a sbattere. L’amore gira alla larga, da queste bassezze umane. No ragazzi, non fatevi fregare ancora una volta dagli adulti, continuate a credere nell’amore di Platone, tu la mezza mela alla continua ricerca dell’altra mezza mela, per fare alla fine la mela perfetta. La ricerca non è mai scontata, l’altra mezza mela è sicuramente la fuori, ma non sempre si riesce a trovarla e a mettere insieme la felicità. Eppure ne vale la pena.

Più di qualunque accorgimento psicologico o comma legislativo, di qualunque decalogo e di qualunque guida pratica, funzionerà sempre la propria sensibilità. Che va coltivata e sviluppata, provando e riprovando. E’ stupido e velleitario pensare di mettere l’amore sotto la campana di vetro delle lezioni, dei decaloghi, dell’allerta continua. Non possiamo giocare a Dio anche con l’amore. L’amore mette radici là dove noi non possiamo arrivare. La vera soluzione, in amore, è lasciar fare alla natura. Lasciar fare alla vita.

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