SE QUEL RIGORE NEGATO ALL’UCRAINA L’AVESSERO NEGATO A NOI

Panettoni, champagne e oggetti preziosi per il Natale di Gaspare Gil Manzano, Baldassarre Martinez Manuera e Melchiorre Del Cerro Grande, i tre re magi che hanno portato oro, incenso, mirra a Spalletti già definito, dal vicedirettore della “Gazzetta”, un fuoriclasse.

Il rigore non visto al 93′ dalla benedetta triade in favore dell’Ucraina è un dettaglio insignificante, a parti invertite oggi Gravina e la sua orchestra agiterebbero le motoseghe di Melei, ma tant’è, nulla di nuovo sotto il Var.

L’Italia si ripresenta al campionato europeo e il succitato fuoriclasse dice “adesso viene il bello”, frase che non significa un beato, però piace agli stolti e a chi raschia il famoso barile.

Il bello che viene non è Mbappé e nemmeno Haaland, abbiamo chiuso il gruppo con 14 punti in 8 partite, ultimi come la Serbia. Il fuoriclasse ha raccolto un pareggio e una vittoria con Ucraina, due vittorie con Malta e Macedonia e una sconfitta con Inghilterra, ma i trombettieri suonano inni di gloria, l’epinicio è gratuito, viene già mostrata la nuova maglia “europea”, di certo migliore di quella marmorea indossata a Leverkusen.

Gravina, il presidente con la faccia da cinema neorealista, sta festeggiando con Ceferin, l’avvocato sloveno che ha diverse facce, dipende dall’uso della medesima. Momenti di euforia, domenica c’è Juventus-Inter, vediamo, se in caso di rigore all’ultimo secondo, chi, tra Allegri e Inzaghi, sarà definito un fuoriclasse. Se son “rosee” fioriranno.

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