CONFERMATO: IL VERO MESTIERE DI SILVIO E’ IL PRESIDENTE (SPENDACCIONE)

Più che romantico, l’approdo alla serie A del Monza Calcio per la prima volta in 110 anni di storia è suggestivo. Spendere tanto nel calcio non è (sempre) un contratto automatico per vincere, anche se aiuta. Bisogna però sapere come e dove mettere i denari e questo nel pallone a Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, va dato atto, è riuscito meglio di chiunque altro nella storia.

In 4 anni Berlusconi ha speso 66 milioni con quasi 72 di perdite (nel luglio 2021 il rosso di bilancio era di 31 milioni). Conquistata la B al primo colpo nel 2019 (mancava da 19 anni), l’ex presidente più vincente della storia del Milan, insieme con il fido Galliani, è riuscito a centrare la promozione nella massima serie al terzo tentativo, attraverso campagne acquisti onerose e i playoff quest’anno in una stagione in cui, con Giovanni Stroppa allenatore, il Monza si era piazzato al 4° posto.

Nomi altisonanti per la categoria e ambizioni mai celate nelle dichiarazioni, hanno contribuito al moltiplicarsi dei tifosi che sono diventati anzitempo un numero da serie A, sia pure ospitati in uno stadio – il “Brianteo” può contenere circa 19.000 persone – che ha subito un meticoloso maquillage dall’avvento di Fininvest nel 2018 e necessiterebbe di ulteriori ritocchi. Ora la colonia lombarda nella massima serie, con la promozione della Cremonese del direttore sportivo Ariedo Braida che fu il re del mercato nell’epopea milanista di Berlusconi, è salita a 5 squadre su 20 con le milanesi e l’Atalanta.

Risultati di tutto rispetto, considerando l’abilità nel marketing e nella comunicazione della coppia al timone e del Gruppo che rappresentano: doti destinate a valorizzare il marchio e il brand e quindi ad aumentare sensibilmente gli introiti, sebbene i sogni (“Scudetto e coppa dei campioni”, ha detto il proprietario di Arcore nelle ore della festa, salvo poi chiarire trattarsi di una boutade) e le velleità continuino ad essere legate alla capacità del portafoglio.

Per rinforzare la truppa, che in tutta onestà al momento appare assai poco competitiva in serie A, si vocifera di acquisti importanti come Belotti (Torino), Sensi (Inter), Messias (Milan). Giusto per iniziare. Una apparente contraddizione rispetto alla resa del 2017 dopo 30 anni di gloria rossonera: 5 anni fa erano finiti entusiasmo, passione e soprattutto i soldi per mantenere lo stesso tenore che aveva laureato il Milan quale club più titolato al mondo. Dopo di che è tornata l’euforia nell’innamoramento verso la piccola società brianzola, e con essa anche la voglia di spendere. Fascino del pallone, nostalgia del passato che ha riportato Silvio a caricare la squadra negli spogliatoi sovrapponendosi al tecnico di turno, restituendolo a un presenzialismo in tribuna dopo che a San Siro, negli ultimi anni di Milan, era praticamente scomparso. Ora un rinnovato slancio, accompagnato dai moniti di molti romantici ex: “Se Silvio presidente di calcio dice una cosa, non prendetelo in giro perché è in grado di realizzarla”.

Fin che dura, i monzesi hanno il diritto di godersela: il prossimo pasticciato closing con il prossimo improbabile cinese di turno, al momento in Brianza sembra ancora lontano. Che la festa continui, tra intuizioni e generosi assegni. Come dicevamo, spendere non è un algoritmo per vincere, ma un aiuto alla soluzione se il verbo viene accompagnato dalla conoscenza. E almeno in questo la premiata ditta non può certamente essere discussa.

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