di JOHNNY RONCALLI – A spender qualche parola per commentare quanto accaduto a Basilio Pompei, si rischia di finire immediatamente sullo scaffale delle cianfrusaglie, nel barattolo riservato alle banalità.
E in fondo così dovrebbe essere.
Basilio Pompei, 103 anni, vaccinato contro il Covid e insultato perché secondo qualcuno non ne avrebbe avuto diritto. Troppo vecchio, poca “aspettativa di vita”, guarda un po’ che formula, zavorrato da scampoli di vita passata evidentemente banali, inutili, una vita già vissuta. Basilio Pompei: per qualcuno già adagiato nella bara, solo da sigillare.
Non dovrebbe accadere, ma qualcuno quelle cose le ha scritte. E non uno solo. E non qualcuno che si è preso la briga di andare a dirle in faccia a Basilio, quelle cose. Qualcuno che io certamente non voglio incontrare mai, che dirà di essere stato travisato, che non intendeva dire quello che ha detto, che si è espresso male, che mi spiegherà che le parole usate non riflettono esattamente il suo pensiero.
Ecco, io non lo voglio mai incontrare quel qualcuno, vorrei anzi che prenotasse la navicella di Elon Musk e prendesse il volo, senza biglietto di ritorno. Non credo alla redenzione di questo qualcuno, perché per scrivere quelle parole servono inesauribili riserve di cattiveria, cinismo, stupidità. E chi ha inesauribili riserve di cattiveria, cinismo, stupidità, prima o poi le userà di nuovo.
Magari si camufferà, rimarrà quieto per qualche tempo, ma l’istinto riemergerà e nel frattempo noi magari l’avremo eletto nostro rappresentante in qualche parlamento, dove si sentirà libero di riaprire le fauci, per ingoiare privilegi e per sputare sentenze cattive, ciniche e stupide. Stupide sicuramente.
È banale spendere qualche riga a proposito di quanto successo a Basilio Pompei, dovrebbe esserlo, ma quanto è più banale e vigliacco scrivere quelle cose, ignobili. Cose figlie dei tempi dirà qualcuno, ma i tempi, come le madri, come i padri, partoriscono pensieri giusti, pensieri saggi e pensieri ingiusti, pensieri stolti. Sta a noi, a ognuno di noi impadronirci di quelli forti, quelli assennati, quelli figli della ragione e che ci rendono Uomini. Come quelli che hanno reso Uomo Basilio, dalla giovinezza fino ai giorni nostri, passando attraverso una deportazione nei lager nazisti e un secolo intero di storia, del quale è testimone vero, un secolo nel quale è accaduto tutto e il contrario di tutto.
Già, tutto e il contrario di tutto, persino essere insultati da un anonimo schermo per aver provato a rimanerci ancora un po’ in mezzo agli uomini, nonostante gli uomini.