LA GUERRA SANTA DELL’IPOCORISTICO CONTRO ALLEGRI

di TONY DAMASCELLI – Adani Daniele è detto Lele e sono sicuro che egli sappia che il vezzeggiativo è un ipocoristico. Uso il sostantivo-aggettivo per allinearmi al linguaggio aulico dello stesso ex calciatore oggi opinionista. Costui ama illustrare le partite di football con un dizionario tecnico tattico che supera abbondantemente il kamasutra, per il numero di posizioni che portano al piacere che, nel caso in questione, è il gol o la giocata.

L’ipocoristico non ama il football tradizionale, il risultato punto e basta, a lui fanno godere gli schemi precisi, le ripartenze e la charrua, la densità e la diagonale, la sua affabulazione è degna di un conferenziere universitario dinanzi ad astanti stupefatti da tanto bel dire.

Da calciatore era un ex, nel senso della modestia assoluta di piedi e prestazione, l’almanacco segnala presenze in squadre illustri, Brescia, Inter addirittura nazionale, ma non si conservano memorie da archivio storico. Smessa l’attività sui prati, l’emiliano che viene da San Martino in Rio, comune che conta la frazione di Gazzata (vedi, a volte, l’ambiente di origine), ama molestare chi non la pensi secondo i suoi tomi di scienza pallonara. Si ricordano duelli palabratici con Massimiliano Allegri di fazione opposta.

Per l’appunto Adani Gabriele, intrattenendosi in un consesso di alta qualità, Bobo Tv, è tornato a occuparsi dell’ex allenatore livornese, mai nominandolo come fanno i don Abbondio del calcio, ma segnalando che per trovare lavoro non contano le vittorie ma serve l’allenatore manager che è in grado di modificare il volto complessivo della squadra anche dal punto di vista organizzativo. “Chelsea, Barcellona, Paris St Germain, Tottenham così si sono mosse”.

Ora sarebbe interessante domandare al docente che volto organizzativo possa dare Pochettino al Paris Saint Germain di Mbappé e Neymar o Quique Setien al Barcellona di Messi e Griezmann, ma sorvolo sul dettaglio.

L’Adani Daniele prosegue nel suo apostolato, non è che abbia molti fedeli, anzi si contano le risate e i punti interrogativi per le supercazzole annunciate con tono tronfio, ma va bene così, la sua epica accontenta gli ignari e quelli che credono che il football sia una scienza.

Un grande allenatore argentino così smontò l’assunto: “Io dispongo benissimo i calciatori in campo, però poi si muovono”. Ecco, ogni tanto se ne ricordi, caro il nostro ipocoristico.

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