COM’E’ RIDOTTO IL CRISTIANESIMO SE NON CI SI SPOSA A S.EUSTACHIO PER LE CORNA DEL CERVO

Sant’Eustachio è una chiesa che si trova a Roma, accanto al Senato. Don Mario, il prete che da tre anni è rettore della chiesa, lamenta che non vi si celebrano più matrimoni. Motivo: “Gli sposi vedono il cervo e temono le corna”. Don Mario allarga le braccia: “Le superstizioni non muoiono mai”. Questa la notizia arrivata in questi giorni. Dunque, nella notizia, c’entra il cervo e c’entrano, soprattutto, le sue corna.

Nel suo piccolo, la notizia è esemplare. Leggo in wikipedia, alla voce S. Eustachio: “Secondo il capitolo 161 della Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, un giorno Placido – soldato di Roma, combattente e vittorioso sui parti – sta inseguendo un cervo mentre va a caccia, quando questo si ferma di fronte ad un burrone e si volge a lui, mostrando tra le corna una croce luminosa, sormontata dalla figura di Gesù che gli dice: “Placido, perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu onori senza sapere”. Placido, meravigliato e sorpreso, il giorno dopo, si reca dal vescovo e, con tutta la sua famiglia, si converte e si fa battezzare, prendendo il nome di Eustachio”.

Si tratta, in tutta evidenza, di una leggenda. Addirittura, secondo qualcuno, Eustachio non è mai esistito. Ma è esistita, ed esiste tuttora, la pietà di chi lo venera (è spesso così: le reliquie false sono una camionata, ma è una camionata ancora più vasta la fede di chi le ha inventate. Quelle sono false, ma questa, anche con le sue allucinazioni, è vera). Ora, la pietà di chi, nonostante tutto, nel passato più o meno recente, ha venerato S. Eustachio, ha visto nell’immagine tradizionale il cervo e la croce. Di questo, infatti, si tratta: di una apparizione di Gesù: “Sono Gesù che tu onori senza sapere”. Da notare: Gesù si rivela a uno che non lo conosce. Tema molto moderno, in fondo: i messaggi criptici, inconsci che il cielo invia sulla terra agli uomini che faticano a guardare in alto. Nella leggenda di S. Eustachio, poi, c’è da notare che non si tratta di un messaggio genericamente divino, ma di un messaggio esplicitamente evangelico: la croce, il crocifisso. Da aggiungere, inoltre, che la croce è luminosa: forse si tratta di una sommessa allusione alla Pasqua: insomma qualcosa di impegnativo, di complesso: interessante anche per questo.

Ora, il fedele moderno, guarda quell’immagine e che cosa vede? Non vede né la croce, né il crocifisso, né la luce. Vede solo le corna. E’ sparito tutto il messaggio religioso, è rimasto solo il messaggio, popolaresco, intrigante, delle corna. I pochi (pochissimi ormai) fidanzati che si sposano in chiesa vedono, di fatto, il sacro dell’antica leggenda come una minaccia. E lo evitano, scaramanticamente, andando a sposarsi in un’altra chiesa.

In fondo, per capire che cosa è la secolarizzazione, si può andare a leggere qualcuno dei molti saggi sull’argomento. Ma, se uno non ha tempo, può limitarsi a leggere la notizia che riguarda la bella chiesa di S. Eustachio. Vi si può celebrare la messa, vi si può pregare, ci si può persino confessare, vi si possono celebrare tutti i riti possibili. E il matrimonio? Alla larga. Hai visto che corna?Pubblicità

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