COME MAI LA SCUOLA SCIOPERA SEMPRE DI VENERDI’

Provo a ricordare: lune la fune, marte le scarpe, mercole le nespole, giove le ove, sabato l’abito e festa la vesta. Manca il venerdi, lo so bene, sarebbe venere la cenere e invece è sciopero. Della scuola, più che altro.

Martedì grasso, venerdì magro, si potrebbe anche dire.

26 marzo 2021, venerdì, sciopero: politiche scolastiche e stabilizzare precari e ATA

12 novembre 2021, venerdì, sciopero: dieta dei gruppi sanguigni e cultura alimentare

19 novembre 2021, venerdì, sciopero: studenti contro Green Pass, DAD e per la continuità didattica

10 dicembre 2021, venerdì, sciopero: legge di bilancio e obbligo vaccinale, forse.

La scuola sciopera? E allora che sia venerdì. Pensieri in libertà e libere associazioni, un po’ sospettose e un po’ risentite magari, perché faccio parte di una categoria che lo sciopero non lo fa. Mai. Come molte altre del resto, e con questo pur riconoscendo lo sciopero un diritto acquisito e inalienabile, un diritto che ha portato, porta e porterà all’acquisizione di altrettanti diritti inalienabili.

Ma proprio per il rispetto che merita un tale diritto, io finisco col pensar male, e liberamente, arbitrariamente, finisco col pensare che uno sciopero il venerdì allunghi il fine settimana.

E allora mi rivolgo alle maestranze sindacali e non, certo di essere ignorato: non è che potreste porre un freno alle mie sospettose congetture?

La Rosina bella venere la va’ al mercà a comprà la cenere.

Non è che la Rosina troverà pure insegnanti e studenti al mercato?

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