COM’E’ FACILE TRUFFARE LA MAMMA BANCOMAT

Nell’epoca delle truffe online e dei guru venditori di corsi al prezzo di 997 euro, che renderanno i corsisti ultra milionari, vedere una madre cadere nella trappola di un carnefice che si spaccia per il figlio è normale amministrazione.

Il fattaccio si è svolto a Perugia, dove ad una madre sono giunti diversi messaggi con richiesta di denaro da un interlocutore che si è finto essere il figlio, facendo sapere di avere smarrito il proprio smartphone. Da qui l’immediata esigenza di comprarne un altro, chiedendo che gli si ricaricasse la carta prepagata con 1000 euro.

La madre, generosa e premurosa nel soddisfare le richieste del figlio, ha immediatamente versato la cifra, per la felicità del negozio di telefonia prescelto, ammesso che i 1000 euro siano stati davvero spesi per un cellulare.

Successivamente, è giunta una nuova richiesta di denaro per 4.500 euro, questa volta per l’acquisto di alcuni indumenti. Anche in questo caso la donna ha contribuito al versamento.

Quando, però, la signora ha avuto modo di parlarne con il marito, quest’ultimo è riuscito a raggiungere il figlio telefonicamente, ricevendo conferma del fatto che si trattasse di una truffa. Così i due si sono rivolti alle forze dell’ordine, che sono riuscite a eseguire un sequestro preventivo. Avendo accertato che circa 3 mila euro erano ancora giacenti in un istituto bancario, è stata attivata la procedura d’urgenza attraverso cui, il giudice, ha immediatamente convalidato la richiesta di sequestro. Sono in corso le indagini per dare un volto ai truffatori.

Essere vittime di raggiri, al giorno d’oggi, è un pericolo che sfiora un po’ tutti, specie da quando esistono gli smartphone collegati ad internet e le pubblicità ingannevoli. Ma ciò che più colpisce di questa vicenda è la facilità con la quale una mamma si sia privata di quasi 6000 euro in pochi giorni per soddisfare le richieste di quello che pensava essere il proprio figlio.

Va bene che i genitori per i figli facciano di tutto, d’accordo sul fatto che il benessere del proprio bambino venga prima di ogni cosa, ma che valore si dà al denaro se, con uno schiocco di dita, il figlio adolescente si ritrova sulla prepagata 6000 euro per cellulari e abiti firmati? Senza contare che questa madre ha versato sull’unghia 5.500 euro al figlio senza neanche sentirlo telefonicamente, ma soltanto via messaggi.

Truffa o non truffa, se fossi stato io a chiedere 6000 euro a mia madre, in cambio avrei ricevuto uno zoccolo Dr. Scholl dritto in fronte e la frase “vai a lavorare” con tanto di tono disprezzante. E non avrebbe di certo sbagliato. Evitandosi pure la truffa.

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