CIAO SINISTRA: SERRA RIDOTTO ALL’ANATEMA CONTRO CHI PORTA IL ROLEX

Il giornalista non lo si discute, lo scrittore nemmeno: è una delle penne più ispirate e felici del nostro Paese, su questo credo che ci sia poco da dire. Michele Serra fa parte a pieno titolo di quella ristretta schiera di intellettuali ispirati e dall’intelligenza iridescente, ma nella sua ultima uscita su “il Venerdì” di Repubblica – spazio delle lettere -, non nascondo che mi ha lasciato parecchio basito, quasi sorpreso da una così frettolosa analisi, lui che è solito illuminare pensieri e coscienze.

Scrive il lettore Salvo Glorioso: «Carissimo Serra, dopo l’ennesimo scippo di Rolex non mi resta che dire: hanno fatto benissimo! Non se ne può più di cretini che vanno in giro con orologi di decine o di centinaia di migliaia di euro! E sarebbero pure passibili di essere incriminati per induzione al reato. Sono un criminale?».

Le poche righe vergate dal Glorioso sono sorprendentemente supportate con mia somma sorpresa da Serra, il quale risponde: «Le confesso che anche io, di fronte allo scippo di orologi che costano come un appartamento, ho provato i suoi stessi, deplorevoli sentimenti. Me ne vergogno insieme a lei, così siamo almeno in due. Mi sono detto: ma è più mascalzone il ladro, o è più cretino il derubato? Ho il vantaggio di avere solo orologi di basso costo (adoro gli Swatch, spero non sia pubblicità indebita). Ma se possedessi un orologio da cento o duecentomila euro, cercherei di non portarlo a spasso per la città. Credo che la vanità, e il gusto dell’ostentazione, siano tra i più evidenti e ridicoli difetti della nostra epoca».

Premetto che non posseggo Rolex e mi bastano due orologi di mio padre (del 1947) e di mio suocero (del 1957), e come Serra, in estate, indosso solo Swatch (mi scuso anch’io per l’eventuale indebita pubblicità, ma questo è), ma trovo irricevibile tale semplificazione. In un Paese liberale e democratico, ognuno deve avere il diritto di andare in giro come meglio crede, anche ostentando da bullo cronico il proprio status, senza il pericolo di essere aggredito e derubato. Vale per tutti e per tutto, altrimenti chi ha un Suv può essere mazzolato (io non ce l’ho), chi ha una bella borsa firmata è giusto che paghi il privilegio e chi mostra un bel brillo al dito è sottinteso che debba essere inevitabilmente castigato. Con questa logica, però, diamo anche manforte a quei benpensanti che sostengono da tempi antidiluviani che una ragazza in minigonna in certi quartieri e a certe ore è meglio che non ci vada. Penso piuttosto che ognuno debba avere il diritto di fare quello che meglio crede, e che la sicurezza di farlo sia il vero diritto che un Paese sedicente civile debba garantire ad ognuno di noi.

3 pensieri su “CIAO SINISTRA: SERRA RIDOTTO ALL’ANATEMA CONTRO CHI PORTA IL ROLEX

  1. Fabio dice:

    Analisi ineccepibile caro Stagi, troppo comodo tacciare di ignoranza le vittime ed ignorare la latitanza di chi invece dovrebbe garantire la libertà di ognuno di noi.

  2. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. Pier Augusto STAGI ,

    le mie conoscenze sono alquanto provinciali.
    So chi sia stato Renato SERRA , ma ho molto vaga conoscenza di chi sia Michele SERRA .
    Lei mi dice che il Serra MICHELE è giornalista e scrittore : buon per lui, e complimenti.
    Mi aggiunge , testualmente, che “…è una delle penne più ispirate e felici del nostro Paese…” e che “…fa parte a pieno titolo di quella ristretta schiera di intellettuali ispirati e dall’intelligenza iridescente ..”.
    Accipicchia , COMPLIMENTONI !
    Se ciò che Lei scrive corrisponde al vero , mi inchino a cotanta potenza .
    Uno che è in grado di “…illuminare pensieri e coscienze. ..” è persona da tenere in grandissimo conto . Potrei aggiungere, consapevole della bassezza della mia grossolana ironia, che in questi tempi bui di Serra MICHELE ce ne vorrebbero in quantità industriali.
    Non ne scalfisce certo la grandezza , soprattutto culturale e morale , il fatto che dia corda ad un simpatico burlone di lettore (de “IL VENERDI’ di Repubblica ” : mi scusi, ma cos’è , una roba che ha a che fare con i preparativi pre fine settimana ?) che vive in un mondo sicuramente ideale e fantastico .
    Dove, alla fin fine, dei rapinatori di orologi di valore sono tali perchè “provocati” ed addirittura indotti alla condotta delittuosa dagli stessi rapinati infettati dal pericolosissimo virus dell’ostentazione. Ovviamente, sempre i rapinati e sempre ad avviso sia del lettore buontempone che del Serra MICHELE “dall’intelligenza iridescente” , si beccano pure del “cretino” e, ma che sarà mai a questo punto, del vanitoso .
    L’accostamento perfido che Lei, dott. Stagi, sapendo malevolmente di farlo, fa del rapinatore in questione al povero violentatore di ragazze “in minigonna” , indotto anch’esso al turpe delitto dal comportamento inammissibile ed inqualificabile della vittima (“cretina” e “vanitosa” anche questa ?) non merita neppure considerazione.
    Guardi, l’ho già fatta anche troppo lunga: avercene di intellettuali intelligenti come questo MICHELE Serra !
    Cordialità.
    FIORENZO ALESSI

  3. Cristina Dongiovanni dice:

    Il linguaggio dei segni ci ha dotati illo tempore di una parola piuttosto chiara direi. Ma oggi della lingua facciamo quello che vogliamo in nome di una nuova visione filosofica della realtà, che la legge alla luce di significati pseudo-politici inutili e ridicoli. Il LADRO è chi commette un furto, limpida visione di una persona (soggetto 1) che sottrae con forza o con destrezza un bene ad altra persona (soggetto 2), punto. Ora se noi ci mettessimo ad analizzare la personalità, l’identità ideologica e morale del soggetto 2, persino il suo vissuto, le sue azioni quotidiane, la sua condotta sociale, potremmo concordare sul fatto che una certa percentuale dei derubati si “meritino” di esserlo?
    Che ci si metta a considerare il soggetto 2 colpevole per le sue caratteristiche individuali è un giochetto retorico squalificante e piuttosto infantile a mio parere. Il Codice morale, prima ancora che quello Civile o Penale, non permette riflessioni a voce alta che riducono la portata di un reato in base della vittima. Al di là di quello che posso personalmente pensare di chi ostenta troppo è affare irrimediabilmente suo!
    In ogni caso, nel marasma di tutto ciò che passa sulla carta e sugli schermi, idiozia più idiozia meno, cambia solo che ancora una volta constatiamo quanto le angolazioni espressive di un essere umano possano moltiplicarsi. All’uso e all’abuso.

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