CHIUNQUE ABBIA FATTO QUESTO E’ UN MACELLAIO

Arrivano foto e video inguardabili. Giorno dopo giorno, l’orrore alza la sua macabra asticella. Nelle ultime ore spiccano i reportage da Bucha, dove i russi in ritirata si sono lasciati dietro indelebili impronte di morte. Servono coraggio e stomaco forte soltanto per osservare.

Ci diranno che anche queste sono foto e video diabolicamente costruiti al computer. Ci diranno magari che i cadaveri per strada sono di ucraini suicidi, apposta per gettare discredito sulla Russia. Ci diranno che banalmente sono disgraziati incidenti, perchè questi sbadati non hanno fatto attenzione attraversando la strada.

Ci diranno un sacco di fandonie idiote, come stanno facendo da troppo tempo. Anche e soprattutto davanti all’evidenza più tetra. Ormai non esiste più il vero. Ognuno se la racconta a modo suo, come più gli fa gioco. Siamo al fai-da-te della verità.

Ma qualunque cosa ci si inventi, qualunque giustificazione, qualunque chiacchiera da divano non cambia la sostanza dello spettacolo: questa è opera di un macellaio.

Mezzo mondo ha spiegato a Biden che un presidente degli Stati Uniti non può dare del macellaio a Putin. In tanti spiegano che il Papa non può citare Putin parlando di massacri inumani e guerra sacrilega.

E allora mettiamola così. Se non si può citare Putin, lasciamo perdere Putin.

Però diciamo apertamente, senza più sfumature, senza ma-se-però, che le scene in arrivo da città come Bucha sono indiscutibilmente opera di un vero macellaio. Un macellaio feroce, un macellaio senz’anima. Chiunque esso sia, fosse pure l’Arcangelo Gabriele.

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