CHIEDI CHI ERA LUCIO DALLA

Un altro 4 marzo passerà in archivio, sempre più lontano da quel 1943 che gli diede i natali. Come quell’1 marzo di 12 anni fa che invece se l’è portato via, Lucio Dalla, solo 3 giorni prima che compisse 69 anni. E tanto per chiudere il cerchio delle romantiche coincidenze: il 4 marzo 1943 di Lucio Dalla è solo un giorno prima del 5 marzo 1943, nascita dell’altro Lucio, dell’altro fenomeno, Lucio Battisti da Poggio Bustone. Stesso anno di nascita, un giorno solo di differenza, stesso nome: e chissà se è davvero tutta una coincidenza.

Numeri e date comunque vacui, perché fermandoci al 4 marzo dell’indimenticabile canzone, ancora nessuna enciclopedia cartacea e online, nemmeno nessuna biografia postuma classifica Lucio Dalla come dovrebbe: uno dei più grandi poeti italiani del Novecento. Nel frattempo anche le radio hanno smesso di mandarlo in onda, specie quelle che hanno un palinsesto vintage e come tali si classificano. Niente più rondini, niente più profondo mare, niente più Caruso. Dalla devi mettertelo da solo nella tua compilation, Dalla devi cercarlo, inghiottito da rapper e corna, piercing e tatuaggi, perché anche la musica  vive spesso di immagine prima che di note e parole, frastuoni e filastrocche.

Eppure ce ne sarebbe da dire solo del poeta Lucio Dalla, un bolognese che racconta “Milano” come nessuno, di alcuni suoi testi meno conosciuti come “Meri Luis” in cui il dentista si è innamorato del dente e non vuol fargli del male, “La settima luna”, lo scimmione si aggirava tra la giostra e il bar, “Quale allegria”, facendo finta che la gara sia arrivare in salute al gran finale (…) per essere stato ucciso 15 volte in fondo al viale. E vorrei fermarmi sul naso dei vecchi mentre leggono il giornale, “Le rondini”, il brano che suonarono sul piazzale della chiesa dove si svolse il suo funerale.

Ogni 4 marzo il mio pensiero va e andrà a uno dei più grandi poeti italiani del Novecento, forse di sempre, ma anche altri giorni, quando lo ascolto sentendolo vivo nonostante le radio non lo trasmettano più.

Un pensiero su “CHIEDI CHI ERA LUCIO DALLA

  1. Cristina Dongiovanni dice:

    Grazie Serafini, tutte le volte che lo sento, spesso, abbraccerei ogni singola parola, ogni singola nota. Grandissimo, enorme.

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