BANZAI: IL GIAPPONE CHIEDE AI GIOVANI DI BERE PIU’ ALCOLICI

Aveva ragione quel tizio, alla fine della serata anziché il prevedibile “ragazzi, mi sa che abbiamo bevuto troppo”, sbandierava la massima opposta, “ragazzi, il problema è che si beve troppo poco”, nonostante l’indicatore dei livelli non fosse proprio al minimo.

La massima si addice perfettamente anche al pensiero delle autorità giapponesi. Le casse dello stato languono, mentre quelle di birra e degli altri alcolici si svuotano lentamente. I giapponesi, i giovani in particolare, non bevono più come un tempo, vuoi per il Covid e tutti gli annessi, vuoi perché sono di meno, calo demografico alla mano.

Meno bottiglie stappate, meno consumo, meno introiti fiscali per il Paese, che ora si ritrova a promuovere come comportamento virtuoso quello che in molti altri Paesi è una piaga infinita: bevete, bevete, bevete. Promozioni con tanto di incentivi dunque, per chi riuscirà a invogliare i giovani a darci dentro un po’di più.

In fondo ci vuole fegato, in tutti i sensi, la cultura del Sol levante è ben distante per molti versi dalla nostra, ma nemmeno a loro sarà sfuggito la potenziale perplessità che può sorgere a ovest, a loro il sole a noi sorge la perplessità.

In quanto alcolista non anonimo, nel senso di estimatore di quasi qualsiasi bevanda che abbia un ragionevole e decoroso tasso alcolico virato verso l’alto, mi trovo pure in difficoltà. Pur con qualche grano di sale, sono costretto prima a sorridere, perché in fondo ci vuole candore e coraggio per iniziative del genere. Il Paese ha bisogno di te, a qualunque costo, altrimenti barcolla e rischia di cadere.

Con il risultato però che alla fine sulla carta il Paese forse rimarrà in piedi, ma a barcollare saranno tutti i suoi cittadini giovani, belli ciucchi e con precoci prospettive di cirrosi in vista. Ma non mi sento di giudicare, immagino che qui sia davvero una questione di cultura e non posso nemmeno immaginare di trasportare dalle nostre parti l’iniziativa per vedere l’effetto che fa.

Qui semmai abbiamo il problema opposto, viste le cronache e lo sconsiderato abuso anche (certo non solo) di alcolici da parte di giovani e giovanissimi e, abuso o meno, sarebbe un’orgia verso l’accaparramento, pure con la benedizione statale e certo, da noi, comunque la rigiri, suona come un invito al costume vizioso: poi introdurranno incentivi per il gioco d’azzardo?

Ma io ho fiducia nei giapponesi, sanno essere estremamente disciplinati, conoscono la dismisura ma anche benissimo la misura, sapranno fermarsi un bicchiere prima del tracollo.

Sempre che a prevalere non sia invece un’altra massima, attribuita a Fred Buscaglione, che assicura sia sufficiente un bicchiere per ubriacarsi: l’ultimo.

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