LA MEDAGLIA DA MILLE CARATI E’ QUELLA DI ARIANNA E GIORGIO

Siamo i signori del nuoto, dopo le Olimpiadi e i Mondiali stiamo facendo sfracelli agli Europei di Roma, tutti parlano di noi, ogni giorno i nostri campioni escono dall’acqua e diventano fenomeni  sociali.

Tutte grandi storie, dietro ogni successo c’è sempre una grande storia, ma la storia più bella è sicuramente quella di Arianna Sacripanti e Giorgio Minisini, atleti del nuoto sincronizzato e artistico.

Lui è un campione nella sua specialità, ha vinto due medaglie d’oro ai recenti Mondiali di Budapest e quattro medaglie d’oro a questi Europei, due nel singolo e due in coppia con Lucrezia Ruggiero.

Lei, Arianna, è un’atleta con sindrome di Down, medaglia d’oro ai Trisome Games nel 2016.

Giorgio e Arianna si conoscono da anni e si sono già esibiti insieme in diverse occasioni, grazie al Progetto Filippide, entusiasmando il pubblico. Avevano stabilito di gareggiare insieme, ma le attuali regole non consentono la loro partecipazione ad una competizione ufficiale. Tuttavia, la Federazione Italiana Nuoto ha ottenuto che si esibissero nella festa di chiusura delle gare del nuoto artistico. I due atleti hanno presentato un esercizio sulle note di “Imagine” di John Lennon, e la prova è stata straordinaria per coraggio, passione e tenerezza. Il loro sogno è che un giorno atleti con disabilità possano gareggiare insieme agli altri campioni, rendendo ancora più forte l’inclusione.

Suggerisco di ritrovare in rete la commovente intervista ai due campioni, che con semplicità raccontano quanto ognuno abbia insegnato all’altro.

Infine, non va dimenticato il ruolo di Sabrina Bernabei, allenatrice di Arianna e responsabile tecnico del Progetto Filippide, una grande donna che mette amore e passione nel suo lavoro.

Questa è una bella Italia, questi sono i giovani che ci fanno sperare. E non è retorico pensare che sia questa la nostra medaglia più bella.

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