“ASTE AL DOPPIO RIBASSO”: AGRICOLTURA KO

epa05759132 A Palestinian farmer harvests tomatoes in his field near the West Bank city of Jericho, 29 January 2017. The Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) until March 2016 had supported projects in the region which they describe as meant ‘to improve the food security and livelihoods of vulnerable farmers in Area C of the West Bank through improved water availability and management for agricultural purposes’. EPA/ABED AL HASLHAMOUN

di PAOLO CARUSO (agronomo) – Il 2 marzo è stato firmato l’accordo tra le associazioni della Grande Distribuzione Organizzata e alcune tra le più importanti rappresentanze del mondo agricolo contro le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, come stabilito dalla Direttiva UE 2019/633, per rendere questa filiera più trasparente e meno penalizzante per il produttore agricolo e per il consumatore.

Scopo principale dell’accordo dovrebbe essere la valorizzazione del prodotto italiano, la sostenibilità ambientale, economica e sociale della filiera e la tutela dei diritti di lavoratori e imprese.

Probabilmente l’attuale fase storica dominata dagli effetti della pandemia ha imposto un nuovo approccio alle logiche di approvvigionamento dei grandi gruppi, protagonisti quasi esclusivi della distribuzione di prodotti alimentari, che ne limiti in qualche modo lo strapotere fornendo uno strumento di difesa a favore dei produttori e dei consumatori.

Tra gli aspetti più importanti dell’accordo meritano di essere segnalati il rigetto dell’utilizzo delle aste on line al doppio ribasso, la rimodulazione delle vendite sottocosto, che dovrebbero essere finalmente limitate a singoli casi specifici, e la spinta ai pagamenti che consentano il mantenimento del cosiddetto “fine mese”, senza dilatare le tempistiche di pagamento attuali.

Ma in questa vicenda ha fatto rumore l’assenza tra i firmatari dell’accordo di alcuni marchi della GDO, tra i quali Eurospin, uno dei maggiori player nazionali del settore e recente protagonista di accesi scontri con il mondo agricolo per le sue offerte commerciali.

Una serie di “offerte speciali” possibili perché fondate sul meccanismo delle aste al doppio ribasso, operate su prodotti agricoli di grande pregio come fragole, carciofi e meloni, proposti a prezzi talmente ridotti da risultare offensivi soprattutto per chi li produce.

Ricordiamo che le aste al doppio ribasso, o meccanismo delle aste elettroniche inverse, sono strumenti, legali, che vengono utilizzate da molte catene distributive per rifornirsi di diversi prodotti alimentari. Ai fornitori, le centrali d’acquisto della GDO chiedono di proporre un’offerta per la vendita di uno stock di prodotto. Raccolte le proposte, lanciano una seconda asta, nuovamente al ribasso, partendo dal prezzo inferiore raggiunto durante la prima. In breve tempo, su un portale web dedicato, il fornitore è chiamato a competere selvaggiamente con i concorrenti, per aggiudicarsi la commessa. Chi si aggiudica l’asta, spesso si spinge a limiti economici talmente insostenibili da rivalersi a cascata su tutta la filiera produttiva, fino a ridurre la qualità del prodotto e a mettere in pericolo la garanzia dei diritti fondamentali dei lavoratori agricoli, dando la stura a fenomeni di sfruttamento e caporalato.

Ricordiamo che nel marzo 2020, in pieno lockdown, con l’Italia praticamente chiusa, che faceva affidamento sul lavoro degli agricoltori per poter garantire la nostra spesa, Eurospin era protagonista di una polemica proprio con gli operatori agricoli per la sua costante ricerca, anche in quel periodo, di prodotti con le aste al doppio ribasso. La chiusura assoluta del settore della ristorazione amplificava maggiormente la loro posizione di forza, ponendo di fatto un cappio al collo ai produttori che non si adeguavano.

Un comportamento a dir poco inquietante: legittimo, ma difficilmente giustificabile.

L’accordo siglato e la legge che dovrà essere approvata pongono, o si ripromettono di farlo, un argine a queste pratiche distorsive della concorrenza e lesive del lavoro dei produttori: la remunerazione dignitosa del loro lavoro è una pre-condizione per avere le idonee garanzie di sicurezza alimentare e di rispetto dei diritti di ognuno.

Speculare sulle attività agricole pone dei seri interrogativi sul futuro di questa attività e sulla nostra salute.

Prezzo basso e qualità sono un ossimoro.

Il prezzo (troppo) basso è una minaccia per tutti.

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