ARRIVA BUFFON, MANCINI SCAPPA

Ci mancava anche questa. Non bastavano gli incendi, le schermaglie politiche su temi fondamentali (?), la cronaca nera sempre più nera e corposa, il turismo un giorno in panne e un giorno luxurystyle, i tradizionali rincari agostani cui nessun governo di nessuna fazione riesce mai a porre un freno serio…

In questa estate dal clima ora sahariano ora boreale (di una volta…), in cui si alternano raggi roventi a cataclismi di acqua e di ghiaccio, non c’è traccia di pace e anzi si moltiplicano guerre e conflitti, mi si va anche a dimettere il C.T. dell’Italia. Fulmine a ciel sereno, che se vogliamo rientra nelle stranezze climatiche di questa epoca tristemente psichedelica. Roberto Mancini sbatte la porta e saluta il carrozzone azzurro, solo un mese dopo aver ricevuto le chiavi quale plenipotenziario di tutte le Nazionali del Regno, solo un mese prima dei prossimi impegni verso Euro 2024.

Certo è singolare che la Federazione prima lo abbia nominato re e poi gli abbia fatto piazza pulita del reame, tipo cacciare il fido Chicco Evani e rimpiazzarlo con Gigi Buffon, campione indiscusso ma decisamente non ambasciatore di modelli e valori. Per dire.

Leggeremo nelle prossime ore le motivazioni che stanno dietro a questo gesto inatteso e sorprendente, così come leggeremo dei candidati a sostituirlo (Spalletti, Conte, Gattuso i nomi gettonati), ma al di là delle ragioni che hanno portato Mancini a lasciare in modo così repentino, la vicenda spoglia definitivamente a nudo pupi e pupari della FIGC che non ne azzeccano più una da quando c’erano le stagioni di una volta.

Il 2023 è un percorso accidentato che al confronto le buche per le strade di Roma sembrano un dolce scollinamento. Prima la pagliacciata Juventus, archiviata con damigiane di vino e qualche migliaio di tarallucci di multa. Poi il pasticcio playoff di LegaPro culminati con la porcheria Lecco, promosso in B poi non ammesso per una pec inviata tardi e poi riammesso, calendari per aria, ricorsi e diverse pratiche ancora aperte. Un disastro, come la situazione finanziaria di molti club e come anche (tra l’altro) la situazione tecnica della nostra Nazionale, campione d’Europa in carica ma rispedita a casa dai Mondiali per la seconda volta consecutiva, apparentemente senza un futuro luminoso per penuria di talenti. E non solo.

La ciliegia marcia sulla torta liquefatta non poteva che essere questa commedia di un Commissario Tecnico investito di tutte le responsabilità delle rappresentative azzurre, sia pure palesemente stanco, deluso e combattuto sul suo ruolo e sulla sua permanenza sulla panchina dell’Italia (se ne parlava a giugno), depauperato dello staff a lui caro.

Che Mancini ci abbia pensato troppo, non ci sono dubbi. Che non sia mai troppo tardi, è un altro dato di fatto che restituisce un briciolo di dignità alla scelta.

Che purtroppo non si dimetta mai il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, pupo e puparo Gabriele Gravina, è l’unica sterile certezza che resta nei nostri animi di appassionati, sempre meno appassionati, sempre più disgustati. Da qui a Ferragosto, dato il Paese dove si svolgono i fatti, le prossime grottesche puntate. Ferragosto italiano.

2 pensieri su “ARRIVA BUFFON, MANCINI SCAPPA

  1. Marco dice:

    Buffon che pochi mesi fa si permetteva di sparare “fango” sul CT eliminato dai mondiali adesso ( indegno per valori morali ) successore di Riva e Vialli ……
    Come dar torto a Mancini ?

  2. Loris dice:

    La storia si ripete . Buffon lo ha tagliato ancora una volta dalla maglia azzurra prima da calciatore , ora da allenatore .
    I poteri forti in Italia non cambieranno mai

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