ANGIPORTO RAI

di PIER AUGUSTO STAGI – L’ha voluta dire per scommessa, per vincere 100 euro, perché quella bischerata da “Vernacoliere” gli garbava un sacco. Non gli è venuta lì per lì – che ci stava, può capitare -, ma ci ha pensato, ha premeditato l’azione del gol.

Il nostro protagonista è Lorenzo Leonarduzzi di RaiSport, che ha portato ancora una volta alle cronache la tivù di Stato, che evidentemente non versa in buone acque, non solo sotto l’aspetto economico (il Governo ha appena elargito un cadeau di 85 milioni di soldi nostri per evitare il fallimento), ma anche sotto quello redazionale e creativo.

Ormai siamo allo sfinimento con la telenovela Bianca Berlinguer/Corona. La Bianca che si è presa della gallina, ma non ce la fa a stare senza il suo gallo cedrone, tanto da arrivare alla lite furibonda col direttore di rete Di Mare per difendere proprio il suo montanaro crudele. E poi c’è anche la Littizzetto, che non è nuova alle sue battute tutte doppiosenso, diciamo ad un senso solo, perché se non parla del “pipino” parla della “jolanda” (chissà cosa direbbe Freud).

Adesso ci si mette il Leonarduzzi, che in diretta, mentre sta commentando la vittoria del pilota francese Ogier, al suo settimo titolo mondiale di rally, contro Ott Tänak, eccolo accendersi. Il cognome di Ott lo ispira. Ce l’ha lì. È pronto come Paolo Rossi con il Brasile a girarla in rete. «Me ne hanno detta oggi una, mi vogliono far vincere 100 euro se la dico, mi hanno detto una battutaccia che io riferisco. ‘Donna nanak tutta Tanak’, l’hanno cambiata così in brianzolo o in fiorentino non l’ho capita».

Da raggelare il sangue. Da restare senza parole e senza tivù per i prossimi dieci anni. Una battuta che se l’avessimo detta trent’anni fa al servizio di leva ci avrebbero fatto un gavettone seduta stante per manifesta idiozia. Battute da bar, si dice, ma questo ha pensato bene di dirla in tivù. Pubblica.

Inutile dire che in viale Mazzini questa sortita ha generato polemiche. «Chiedo scusa, ma era un po’ simpatica, abbiamo rifatto un adagio, non c’è nessun intento sessista, ho il massimo rispetto per le donne», ha commentato pedantemente, come si deve in questi casi, il Leo.

A rilanciare il video in questione l’esponente del Partito Democratico Valeria Fedeli, l’ex ministra dell’Istruzione con laurea inventata, che oltre a fornire un giudizio severo ha chiesto un provvedimento dei vertici Rai nei confronti del giornalista: «Possibile che su RaiSport un giornalista si lasci andare a battute di pessimo gusto, volgari, sessiste, diseducative, vantandosi anche di averci vinto una scommessa da 100 euro? Mi auguro che la Rai avvii subito un procedimento disciplinare», ha scritto in un tweet. Rincarando la dose in una nota: «Ma è questa la Rai, l’informazione sportiva offerta dal servizio pubblico, o uno spazio franco per sparate grevi e un linguaggio da bulli?». Ah saperlo…

Per la cronaca, il prode Leonarduzzi nel 2018 finì al centro di un vero caso mediatico per aver fatto gli auguri ad Adolf Hitler nel giorno del suo compleanno sul proprio profilo Facebook, episodio che fu segnalato dal segretario della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi. L’esito della segnalazione è sotto gli occhi di tutti: il prode Leonarduzzi è lì che dispensa pillole di saggezza e vince scommesse. D’altra parte, bisogna capirli: in Rai tutto fa spettacolo, purché se ne sparli.

Un pensiero su “ANGIPORTO RAI

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Caro Dott. Pier Augusto STAGI,
    Non ho avuto il piacere e l’onore di seguire lo sfacelo , in tutte le accezioni possibili, che lei censura. Giustamente , e fin troppo educatamente . A dire il vero non so neppure chi sia il tizio la cui brillantezza intellettiva è piacevole come può esserlo – per non esprimermi da meno del “maestro” di saggezza e buon gusto in questione – come una supposta al tritolo. In ogni caso, me ne frego proprio di questa mia grave mancanza.
    Quello che , purtroppo, pare non mancare proprio mai e’ lo stato di prolifica gravidanza della madre di questi emeriti imbecilli .
    E gli imbecilli veri mi perdoneranno l’accostamento denigratorio.
    Mea culpa, mea grandissima culpa….
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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