ANCHE PER KVARA LA SOLITA NAPOLI FREDDA E COMPASSATA

A Napoli è scoppiata la Kvaramania, uno stato di eccitazione incontrollabile che i napoletani stanno vivendo nei confronti di Khvicha Kvaratskhelia, georgiano prelevato in estate dalla Dinamo Batumi.

Dal 16 Agosto ad oggi, Kvara ha collezionato – tra Serie A e Champions League – 14 presenze, 7 gol e 8 assist, dimostrandosi come uno dei colpi estivi più importanti dei partenopei, ma non solo.

Un impatto impressionante per un ragazzo di 21 anni alla sua prima esperienza in Italia e in Champions. Talmente impressionante che a Napoli hanno perso ogni contatto con la realtà. E non solo a Napoli, ma anche in ambito giornalistico.

Per molti tifosi è già il nuovo Maradona; per altri il Messi georgiano; per altri ancora il giocatore più forte attualmente in Europa, il campione del futuro, il prossimo vincitore del Pallone d’oro.

Per il radiocronista Rai Francesco Repice e l’ex attaccante della Juventus Fabrizio Ravanelli, Kvara ricorda George Best. Paragoni importanti, stravaganti ma importanti.

Auguro al ragazzo di realizzare ogni suo desiderio – individuale e collettivo –, ma credo si stia un tantino esagerando. Non solo attorno a Kvaratskhelia, ma anche attorno al Napoli.

Siamo soltanto alla decima giornata di campionato e, a parte un cammino in Champions in scioltezza, il rendimento in Serie A non mostra al momento nessun evento trascendentale, se non in linea con le ambizioni degli azzurri.

Abbiamo un Napoli in prima posizione dopo aver battuto squadre di bassa classifica, eccezion fatta per Milan e Lazio.

Nella passata stagione gli azzurri – alla decima giornata – vantavano 2 punti in più in classifica e 6 gol subiti in meno. Eppure non c’era tutta questa esaltazione mediatica.

Esaltazione che oggi vede in Kvaratskhelia il testimonial più idolatrato e venerato. Per carità, visto quanto fatto finora, l’ambiente Napoli va soltanto elogiato. Ma tra gli elogi e la glorificazione c’è una bella differenza.

Il Napoli non ha ancora vinto nulla e Kvaratskhelia ha sul proprio curriculum soltanto due mesi da poter ostentare. I tempi sono decisamente precoci.

Gli scudetti si vincono a Pasqua, non a San Martino. E per essere definiti fuoriclasse di fama mondiale ci vuole costanza e riconoscimenti che vanno oltre il premio di giocatore del mese. Tutte queste lodi e questi encomi potrebbero scatenare l’effetto contrario, creare illusioni.

Come se non bastasse, a novembre uscirà un docufilm su Kvaratskhelia, sponsorizzato da Crocobet e prodotto da Gt e Crocobet, regional partner del Calcio Napoli per la Georgia. Dalla Batumi ad Hollywood (si fa per dire) in soli due mesi.

toccando ferro e agitando cornetti, possono esserci tutti gli ingredienti per bruciare sportivamente il povero Khvicha.

Anche Giuseppe Cruciani, conduttore de “La Zanzara” su Radio 24, si è espresso in merito al georgiano a “Pressing” su Canale 5. Per quanto non nutra stima nei suoi confronti, mi trovo d’accordo con le sue parole: “Gli elogi verso Kvaratskhelia potrebbero essere la sua rovina. E’ presto, sono passate poche giornate dall’inizio della stagione. Scomodare Messi, Caravaggio o George Best potrebbe essere la rovina del calciatore”.

A Napoli, oltretutto, conoscono bene l’importanza di essere cauti nei confronti della propria squadra. Sono anni che il Napoli inizia in maniera spumeggiante e poi si sgretola nella seconda parte di stagione. Eppure, puntualmente, si fanno trascinare dall’euforia.

In estate tutta la tifoseria ha persino inveito contro De Laurentiis con striscioni e contestazioni a causa di un mercato insoddisfacente che ha visto diverse cessioni illustri. Tutto finito, tutto dimenticato. In poche settimane. De Laurentiis adesso è un genio.

Per quanto tempo? Fino a che i risultati verranno meno e tutti si sveglieranno da questo sogno incantato? Beh, quando accadrà, spero di non rivedere De Laurentiis etichettato come l’uomo cattivo e Kvaratskhelia scaricato e gettato nel dimenticatoio come l’ultimo dei bidoni. Il giovane talento è quello che rischia di più, in mezzo a questo festival del superlativo e dell’esagerazione.

Di lui potrebbero rimanere soltanto i santini e le statuette di Natale.

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