ANCHE BANDECCHI SPARA, MA NON SONO PISTOLETTATE

Bandecchi, Bandecchi, ci risiamo. Il sindaco di Terni non riesce proprio a contenersi e litiga in continuazione con la parola ‘normale’. Litiga a sua insaputa, perché durante il consiglio comunale in cui si discute un emendamento sulla violenza di genere spara la frase che fa infuriare tutti i consiglieri, tranne i suoi scagnozzi.

La frase che induce tutti gli altri a uscire di scena, chi a destra, chi a sinistra, la frase che fa traboccare il vaso è questa qua: “Un uomo normale guarda il bel culo di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi se ci riesce, se la tromba anche. Se poi non ci riesce, invece torna a casa. Ora, offendetevi quanto cazzo volete, ma questa è la mia idea”.

Bandecchi è un impulsivo e gli riconosco innanzitutto una cosa: a differenza di altri, di quasi tutti gli altri politicanti, una volta premuto il grilletto non cerca di convincerci che non intendeva dire quello o che è stato travisato. Non siamo di fronte a un Pozzolo qualunque, tanto per intenderci.

Lui no, non solo dice quel che vuole dire, ma lo ribadisce, con tanto di rinforzo e spessore, per evitare che l’impalcatura traballi e qualcuno cerchi di limare le asperità. Lui no, lui rincara e nel dubbio s’infervora e involgarisce ancor di più.

Questa uscita sugli uomini che guardano un bel culo mi diverte in tutta onestà, a prescindere dal tempio in cui si discute, e mi fa sorridere ancora una volta l’ennesimo litigio di Bandecchi con la parola ‘normale’, litigio che lo tradisce e verrebbe da dire ‘povero Bandecchi’, non fosse che lui subito proverebbe a prenderti per il bavero mentre urla: povero un cazzo!

Bastava dire, ad esempio: è normale che un uomo guardi un bel culo, e invece no. Bandecchi no, non può non dire che un uomo normale guarda un bel culo di un’altra donna e poi ci prova e poi blah blah blah. Tutto d’un pezzo insomma, una macchietta d’altri tempi e se ancora ci fosse la commedia all’italiana non potremmo farne a meno.

Posso e devo dire che quelle cose non si dicono e non si fanno, se non all’osteria. Posso e devo dire che non si dicono e non si fanno nei palazzi della res publica, ma a parte che tra i consiglieri fuggiaschi ho il sospetto ci sia una quota ipocrita di maggioranza, posso ragionevolmente immaginare che qualcuno Bandecchi l’abbia votato come sindaco? E posso immaginare fosse qualcuno che si sia sentito orfano della commedia all’italiana?

Chi l’ha messo dove sta, forse aveva solo voglia di un po’ di teatro, ma certo anche di essere rappresentato. In fondo, un uomo normale lascia dire a un altro quello che pensa ma non ha il coraggio di dire.

O no?

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