Al minuto venti del primo tempo, tra un dolcetto in dribbling e uno scherzetto alle caviglie, due calciatori, dopo uno scontro di gioco, sono finiti a terra. Breve zuffa, insulti in dialetto e in argot, poi un dirigente del Salice, padre del ragazzino in questione, ha osato infilarsi tra i due bambocci per riportare la calma.
E qui è scoppiato il tumulto, il gruppetto di camarades, sentendosi accerchiato, ha organizzato la rivoluzione, al grido di allonsenfantsdelapartita, hanno aggredito l’invasore italiano, prima facendogli perdere l’equilibrio, quindi colpendolo con calci e pugni, alla schiena, alla testa, alla pancia, al torace, a contorno altri cazzotti, strilli e lacrime a bordo campo, parenti e amici in subbuglio, uno squid game Under 12, una rissa da clan dei marsigliesi, scene che farebbero ancora più famoso e ricco Saviano Roberto: il malcapitato, si usa giustamente scrivere così, è finito in ambulanza e poi all’ospedale, due costole rotte e prognosi di mesi uno.
La partita era stata sospesa per rissa ma non avrà alcuna conseguenza disciplinare a livello ufficiale. Il torneo non risulta organizzato dalla Federcalcio, dunque eventuali provvedimenti, a letto senza cena, niente merenda, vietato l’uso dell’Ipad, riguarderà le famiglie.
Il video della scenata è ovviamente virale, potrebbe essere utile il ricorso al Var per individuare i giovincelli facinorosi. Non è da escludere che il ministro Lamorgese decida di imitare il suo collega parigino Darmanin, dunque vietando l’ingresso, nello stadio Garrone di Chieri, a qualunque francese minore di anni tredici. Così si deve fare, perbacco. Anzi, parbleu.
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Egr. Tony Damascelli,
direi che, con i chiari di luna che ci sono, nulla è più in grado di stupire. Meglio, di indignare . Termine ormai desueto, come il rispetto o l’obbedienza , o la vergogna.
Tanto per citare qualche parolina ormai relegata nel dimenticatoio.
Forse, e sottolineo forse, qualche bel manrovescio potrebbe anche riportarle alla memoria di tanti bulletti .
Non sarebbe in sintonia con il pensiero dominante , ne’ educativo ?
Vabbè, perso per perso, provarci non sarebbe poi male.
Cordialmente.
Fiorenzo Alessi