TV-QUIRINALE, LA SFIANCANTE MARATONA DELLA VANITA’ E DEL NULLA

Il primo che mi dice “eh ma voi del calcio parlate del nulla”, giuro che gli mangio anche i gomiti.

Nove ore di nulla, a reti unificate, dalla Chiccotelethon alla Maggioni e poi Mediaset e le locali, tutto il Colle minuto per minuto, chiacchiere e distintivi, frittura mista e mesta, giornalisti pronti al pronostico, passanti sorpresi all’improvviso con il microfono davanti alla mascherina, no-stop allucinante di un giorno da pecore più che da cani, nella speranza del grande scoop, già sapendo di fare i furbi fino alla mezzanotte.

La passerella di opinionisti non ha avuto mai pausa, direttori, inviati, quirinalisti, mancavano gli infettivologi e i virologi in pausa settimanale, il resto era tutto raccolto nei vari studi televisivi, staffette di teste e di testate, ecco il rantolante Mieli, spunta il noioso Damilano, ringhia Bechis, si vede l’oscura Annunziata, la Maggioni impera come una matrona, il duo interista se la spassa, cioé Mentana non molla l’osso e Labate brilla, De Angelis ammoscia, Sallusti mormora, Minzolini spiega, Padellaro interroga, Vespa, pure lui votato, supera il valico ed è già a martedì, Molinari si assopisce, attenzione sta uscendo Conte, no é Salvini, forse tra un po’ tocca a Letta, forse si vede Draghi, ma no, dove mai saranno gli scatoloni di Mattarella?

Roba da far ridere i polli le galline e i tacchini, eppure tutto è andato in onda, direi in vacca, a partire dalle due e mezzo del pomeriggio.

Bei tempi quando bastava Bucciarelli Ducci e lo spoglio dei voti, un canale solo, in bianco nero, niente spot, niente restate con noi, e via andare, dichiaro eletto l’onorevole Giuseppe Saragat, oh basta là.

La moltiplicazione dei pani dei pesci e delle emittenti televisive ha sconvolto le abitudini del popolo, occhio che potrebbe entrare Dazn con il suo buffering, avanti con la Diletta, si attendono notizie da Sky che potrebbe fare il colpo con Caressa e Bergomi.

Sfiniti, prima della mezzanotte, ciucchi di bianca, bianca, bianca, veniamo informati da Enrico Mentana che domani si replica, stessa ora stesse facce, stessa fuffa. Poi il tiggi annuncia: ricapitoliamo quello che è successo in aula. Ma andate a dar via l’organo. Non vedo l’ora che arrivi il festival, anche Amadeus avrebbe il suo perché.

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