SOGNARE LE OLIMPIADI RIPULENDO UN PO

Gabriele Gregori vuole andare alle Olimpiadi. A diciannove anni è lecito sognare le Olimpiadi, ma lui ci andrà, ne sono certo. Anzi, per me lui le ha già persino vinte, le Olimpiadi.

Caldo, freddo, afa, nebbia, non fa differenza. Lui, Gabriele Gregori, voga, rema, sbraccia insomma e si allena. Questo accade sul fiume Po, senza apostrofi e senza ironia, per dire che lui si allena senza approssimazione alcuna. Certo Gabriele non approssima per difetto, lui abbonda, si allena e si guarda intorno, scoprendo che c’è tutto un mondo intorno, come direbbero i Matia Bazar, un mondo che fa schifo.

Copertoni, bombole, bottiglie, rottami vari, frigoriferi, lavatrici, bambole, vecchi mobili, barre, barrette, ruote della sfortuna e altre amenità. Questo è quello che vede tutti i giorni Gabriele quando si allena e questo è quello che lui imbarca tutti i giorni. Sempre mentre si allena, beninteso.

Lui ripulisce, imbarca, smaltisce, per quanto può. Ma il giorno dopo tanto è di nuovo sul campo, di gara e di battaglia, e la sfida riparte: le Olimpiadi e ripulire il mondo. Non tutto il mondo, come si fa, ripulire il mondo almeno un Po però si può.

Diciannove anni e non sentirli, non sentire quell’opprimente impulso verso la movida, verso lo sballo a tutti i costi. Vallo a capire Gabriele, cosa gli passa per la testa, due pensieri allo stesso tempo e pure due pensieri spessi, spessi così. Pensare a sé stesso, alla propria ambizione, e contemporaneamente pensare al mondo intorno a sé, all’ambiente, agli altri, vallo a capire davvero.

Ha pure una tecnica irreprensibile Gabriele. Con l’occhio vigile si allena, rema, voga, sbraccia o quel che è, mette in lista le schifezze che i suoi conterranei hanno gettato sulle rive del Po, e una volta terminato l’allenamento riparte con una barca più capiente per raccogliere quel che può.

Uno pensa, chi glielo fa fare? Nessuno. Nella medesima condizione in realtà ci troviamo tutti noi ogni giorno. Camminando, passeggiando, facendo jogging o trekking, per i più alla moda, poco cambia, tutti noi incontriamo montagne di rifiuti ogni giorno, ma a nessun viene in mente di raccogliere quei rifiuti, perché tanto ci penserà qualcun altro. Ed è vero, ci penserà qualcun altro, ma il punto è che l’ambizione dovrebbe essere un’altra: fare in modo che non ci sia nulla da raccogliere e che non ci debba essere nessun qualcun altro.

Comunque sia, a Gabriele sì, a Gabriele viene in mente di raccogliere le schifezze che qualcuno ha gettato sulle rive del Po. I supereroi non sono esclusiva dei fumetti, vivono tra noi e nemmeno se ne vantano, fanno la loro parte e beato chi se ne avvede.

Le prossime Olimpiadi significa Parigi 2024 e lo sappia Parigi, la prima medaglia d’oro è già stata assegnata.

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