SARA’ LA FAMIGLIA A SALVARCI DALL’ISOLAMENTO

di DON ALBERTO CARRARA – Si deve notare che il grande discutere attorno al Covid riguarda soprattutto gli ambiti sociali. Ora si parla moltissimo della scuola, del come arrivarci – con i trasporti pubblici – e del come viverci, con le regole dettate dalla pandemia. Si parla molto di turismo, di viaggi e di vacanze…

A pensarci bene, questo dettaglio è drammaticamente forte. Il Covid, infatti, è soprattutto contagio. Se questo avviene anche per tante altre malattie, con il Covid è determinante: ci si ammala, infatti, perché si sta con gli altri. Se uno, teoricamente, riesce a restare rigorosamente tappato in casa, non si ammala. Se si dovesse dire la cosa in altri modi, si dovrebbe dunque affermare che si sono ammalati i rapporti, i legami. I quali, per la verità, erano già malati, prima, per tanti motivi…

Basta dare un’occhiata ai social e a tutte le aggressioni che quotidianamente vi si sviluppano e vi si moltiplicano. Ma adesso la malattia dei legami si è diffusa, si è acutizzata, approfondita: è diventata pandemia. La nostra società, già in difficoltà a vivere insieme – si pensi alla crisi della politica: la vita comune, nella “polis” – si trova a dover ulteriormente evitare gli altri, per evitare di ammalarsi. Si vive bene se si vive da soli. E così, la malattia dei legami rischia, almeno in alcuni ambiti e in alcune situazioni, di cronicizzarsi.

Naturalmente, tutte le volte che nasce un problema, ci si chiede: cosa possiamo fare? Che cosa possiamo fare per non finire ipocondriaci nello sforzo di evitare di finire contagiati? Se è naturale la domanda, è altrettanto naturale far notare che la risposta è difficile. La cosa non è molto originale.

Ma mi si accende un piccolo pertugio luminoso, proprio piccolo. Questo. Di fatto pochi vivono da soli e sempre e soltanto da soli praticamente nessuno. Esistono dei legami “necessari”, a cominciare dalla famiglia. Vuoi vedere che potremo in parte uscire dal vicolo cieco della pandemia se riusciremo a ricostruire “dal basso” almeno alcuni dei nostri rapporti? Prendi la famiglia, appunto. La quale non solo deve fare i conti all’interno, ma deve far andare a scuola i ragazzi, deve dare un’occhiata al nonno, deve fare le spese, deve andare a lavorare…

Certo: non è che i rapporti lunghi dell’amministrazione e della politica rinasceranno per incanto solo perché la famiglia esce dalla tana in cui l’ha ricacciata la pandemia. Ma le relazioni lunghe senza quelle corte sono asfittiche. Forse la pandemia è servita anche a farci capire questa verità del tutto elementare. Forse.

Poi, come andrà è difficile dire. Ma sperare non è peccato. Anzi: è necessario.

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