Uno dei problemi maggiori della nostra società è che di fatto il senso etico non è reputato come valore nella scelta della classe dirigente. Dai livelli più alti sino ai livelli più piccini di responsabilità, il senso etico non viene preso in considerazione come elemento di valutazione. Con i risultati ben noti.
Anzi sembra quasi che saper mentire, o affermare con la stessa sicumera il contrario di quello che si è detto in passato, o seguire il tornaconto personale o del proprio gruppo di appartenenza, o approfittare delle difficoltà altrui, siano qualità utili per emergere. A volte più piccolo è il proprio potere personale e più grossa è la dimensione dell’arroganza. Bulletti boriosi convinti di essere molto capaci si circondano di chi li asseconda, in una drammatica spirale che rafforza l’inadeguatezza.
Chi obbedisce al proprio senso etico fa un’altra scelta, più difficile certo, e che può condurre ad un apparente isolamento. Ma mi piace pensare che solo costoro raggiungono il cuore di tanti.