PERCHE’ IN UN CERTO MODO SIAMO PRIVILEGIATI DAL COVID

In fondo siamo dei privilegiati, in qualche modo privilegiati, e in quanto tali dovremmo trarre ispirazione dall’opportunità rara, se non unica, di essere al centro di un momento che segnerà la storia a venire, oltre che riscrivere la storia alle nostre spalle.

Non piace a nessuno, non può piacere, ma quel che sta accadendo da due anni a questa parte c’è.

Era imprevedibile, tranne che per pochi esperti e per i veggenti del giorno dopo, era imprevedibile con questa portata e con questa epocale impronta che sta lasciando per il tempo a venire.

È insostenibile, eppure si fronteggia giorno dopo giorno con la convinzione che passerà. È insostenibile, eppure tutti noi restiamo aggrappati persino al nostro superfluo, indisponibili alla resa o determinati e convinti di aver diritto a una compensazione per le privazioni subite.

Era imprevedibile, è insostenibile e sarà uno strascico incancellabile per gli anni e i decenni futuri, forse per i secoli. Nella peggiore delle ipotesi, perché questa calamità sarà solo una di altre che seguiranno, una alla quale torneremo e torneranno i nostri posteri. Nella migliore, comunque una pietra miliare con la quale mettere alla prova la nostra memoria e la nostra coscienza.

Comunque sia, io mi sento in qualche modo privilegiato. Immagino di dover dire che di questo onore avrei fatto a meno, come tutti, e così è, lo dico. Ma ci sono in mezzo e dire “io c’ero” sarà, negli anni a venire, forse un monito da tenere in serbo.

Qualcosa ci sta dicendo questa maledetta disgrazia. Non è niente di nuovo, è sempre stato lì da leggere, ma evidentemente a volte servono le riedizioni con la copertina nuova e aggiornata ai tempi che corrono.

Dove corrano nessuno lo sa. Anche se, in fondo, dipende solo da noi.

 

 

 

Un pensiero su “PERCHE’ IN UN CERTO MODO SIAMO PRIVILEGIATI DAL COVID

  1. Giovanni Perini dice:

    Sembrerebbe sbagliato pensarci privilegiati in una pandemia… Eppure se crediamo al mito di Prometeo, alla costituzione e al vangelo in quanto esseri umani e creature di Dio abbiamo il
    diritto /dovere “di avere fiducia e speranza nella scienza e nella tecnica, di allearci nella solidarietà, di essere” prossimo “! Anche se non crediamo in Dio o nel Paradiso abbiamo forse la” possibilità “di aiutarci soprattutto nella affrontare con dignità stoica queste terribili prove. Resta il dolore dei morti e dei sofferenti? Forse solo la prospettiva religiosa ci salva dal pensare che il mondo sia ingiusto!

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