NON CI SI EDUCA AI SENTIMENTI CON YOUPORN

di ALBERTO VITO (sociologo e psicologo) – Una recente indagine rivela quanto sia diffusa tra i giovani, spesso minorenni, l’abitudine di guardare siti pornografici e come, in pratica, essi formino la propria educazione sessuale attraverso la loro visione.

Non è affatto strano che gli adolescenti abbiano curiosità e pulsioni sessuali e che quindi cerchino anche in rete delle risposte. Tra l’altro molti siti sono vietati ai minori ma è molto semplice per chiunque accedervi.

E’ indubbio che un’educazione basata su siffatti modelli sia decisamente inadeguata e pericolosa. Uno dei problemi maggiori è che i video porno propongono un modello violento dei rapporti uomo/donna ed alimentano atteggiamenti aggressivi e sessisti, oltre che indurre indirettamente ansie prestazionali. Ma davvero un ragazzo può scoprire cosa piace a una donna vedendo Youporn e simili? Ma davvero una ragazza scopre l’anatomia maschile e femminile in tal modo?

Emergono la grave assenza di comunicazione in famiglia su tali temi e la mancanza di una corretta educazione sessuale a scuola. La sessualità non è una colpa, ma la ricerca del piacere va guidata dall’informazione e dall’educazione. Tuttavia, nel nostro benedetto paese, si apre subito un quesito: chi dovrebbe insegnare l’educazione sessuale? I biologi, gli psicologi, i militanti lgbt? Che competenze servono e che contenuti passare?

Poi, forse ancora più importante, accanto all’educazione sessuale manca un approccio educativo ai sentimenti. Serve insegnare ai giovani che un rifiuto è sempre un’eventualità possibile e non un fallimento, occorre imparare a tollerare le frustrazioni, a riconoscere il diritto ai nostri partner ad avere opinioni diverse, anche sull’esito da dare alle crisi di coppia. Un approccio corretto ai sentimenti potrebbe essere di grande aiuto per ridurre i troppo numerosi casi di femminicidio e di violenza psicologica intrafamiliare, tutti legati all’incapacità di accettare il diritto dell’altro a non amarci più. Ma questo si scontra con la visione dell’indissolubilità delle relazioni coniugali. In ogni caso, prevenire è sempre meglio che curare…

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